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viernes, 16 de agosto de 2013

«Questo è il vero Egitto: cristiani e musulmani uniti»

Egitto: i cristiani non devono pagare

di Marta Petrosillo

«È assurdo. Gli islamisti stanno sfogando su di noi la loro rabbia, 
ma i cristiani non sono stati gli unici a manifestare.  
Almeno trentatré milioni di egiziani 
hanno chiesto le dimissioni di Morsi». 

In una conversazione avuta con Aiuto alla Chiesa che Soffre lunedì 12 agosto, il vescovo copto cattolico di Assiut monsignor Kyrillos William Samaan, commentava così i recenti attacchi alla comunità copta egiziana.

Poco dopo la deposizione dell’ex presidente Mohamed Morsi, avvenuta il 3 luglio scorso, in molte città del paese i cristiani sono divenuti obiettivo dei fondamentalisti, fomentati dalle dichiarazioni di alcuni leader dei movimenti islamici. Il primo a parlare apertamente è stato Muhammad Badī, guida suprema dei fratelli musulmani, che ha incolpato il papa copto ortodosso, Teodoro II, di aver incoraggiato la partecipazione dei suoi fedeli alle proteste del 30 giugno. Poi Ayman al-Zawahiri, leader di al-Qaeda, ha accusato i cristiani di aver cospirato, assieme all’esercito e ad alcuni membri dell’ancien regime, contro l’ex presidente. «Sono stati attaccati numerosi edifici religiosi – racconta– e nella città di Sohag, gli estremisti hanno perfino issato una bandiera di al-Qaeda sulla Chiesa di San Giorgio».

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