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jueves, 31 de enero de 2013

UK - “only infidelity between a man and a woman constitutes adultery.”

Could you be a British Judge?


by Stephen Masty

"Justice has triumphed!" ... "Appeal at once!"

As a British judge, how would you rule under the forthcoming law allowing homosexual marriage? Winners may become British judges after purchasing a horse-hair wig.
1) Clarissa wants to divorce Arthur because he has been having an affair with Clive. Can divorce be granted? (a) yes; (b) no; (c) yes if Clive agrees to a sex-change operation;
2) Sir Brian Titwillow wants to divorce Lady Titwillow who has been adulterous with the Duke of Earl. Can the marital knot be severed? (a) no; (b) yes; (c) maybe, but only in Scotland;

3) Howard’s “husband,” Carlos, has been unfaithful while canoodling with Hans. Can Howard divorce him on the grounds of adultery? (a) yes; (b) no; (c) yes if Carlos is a transsexual who was born as a female.
The answer for each question is (b). You knew that all along, of course.
The Daily Mail explains that under the homosexual marriage bill, expected to soon pass through The Mother of Parliaments: “only infidelity between a man and a woman constitutes adultery.”

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«Il teatro è molto simile all’architettura perché riguarda una vicenda; il suo inizio, il suo svolgimento e la sua conclusione. Senza vicenda non vi è teatro e non vi è architettura. È anche commuovente che ognuno viva una sua piccola parte». (Aldo Rossi)


ALDO ROSSI :
La realtà come spettacolo


di Lorenzo Margiotta

31/01/2013 - Forse l'unico vero maestro italiano della fine del Novecento. Una riflessione teorica e attività pratica. A muoverlo era lo stupore. E la certezza che «nella vita come in architettura, se cerchiamo una cosa non cerchiamo solo quella»

Aldo Rossi è uno dei protagonisti dell’architettura internazionale del secondo Dopoguerra e, forse, l’unico vero maestro italiano della fine del Novecento. Il personaggio, a sentire chi l’ha conosciuto, era oltre che straordinario, unico. 

Nato nel 1931 a Milano, matura, fin da studente, una sensibilità per l’architettura estremamente personale, come testimoniano i suoi racconti su quegli anni. «Al Politecnico di Milano penso di essere stato uno dei peggiori allievi anche se oggi penso che le critiche che mi venivano rivolte sono tra i migliori complimenti che abbia mai ricevuto. Il professor Sabbioni mi dissuadeva dal fare architettura dicendomi che i miei disegni sembravano quelli dei muratori o capomastri di campagna che tiravano un sasso per indicare all’incirca dove si doveva aprire una finestra. Questa osservazione, che faceva ridere i miei compagni, mi riempiva di gioia».

A condurlo all’architettura, come lui stesso racconta nella Autobiografia scientifica (1981), fu un verso liceale di Alceo: «"O conchiglia marina / figlia della pietra e del mare biancheggiante / tu meravigli la mente dei fanciulli". La citazione è circa questa e contiene i problemi della forma, della materia, della fantasia, cioè della meraviglia», il sentimento che coincide di più con il suo modo di concepire l’architettura. «Si passavano intere mattine con gli strumenti a misurare piazza Leonardo da Vinci... Le triangolazioni non si chiudevano, e io trovavo in quella incapacità di chiudere queste triangolazioni anche qualcosa di mitico, come una dimensione in più dello spazio».

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"Nel predisporre i nostri programmi di aiuto, deve essere determinante non ciò che possiamo fare, bensì ciò che dobbiamo fare, poiché tutto possiamo in Colui che ci dà forza"»

«Padre Lardo», la carità oltre la Cortina di ferro


di Stefania Careddu

31/01/2013 - Il 31 gennaio di dieci anni fa moriva padre Werenfried, fondatore di "Aiuto alla Chiesa che soffre". Dall'inizio nel 1947 con l'aiuto ai profughi tedeschi ai "boat-people" vietnamiti del 1976. Un uomo sempre fiducioso in «Colui che ci dà la forza»

Nei suoi nomi sono racchiusi la storia, lo stile e la fede di un uomo che ha dedicato la vita ai sofferenti e ai perseguitati, scomparso il 31 gennaio di 10 anni fa.Werenfried - che significa combattente per la pace - è quello che scelse quando, a 21 anni, l’olandese Philip Van Straaten decise di farsi monaco premostratense.

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«Ricordo la prima volta che l’ho incontrato. Era il 2002: aveva quasi novant’anni, ma quel fisico così debilitato e la sedia a rotelle non riuscivano a contenere la sua indomabile energia», confida Ilardo che all’epoca era un collaboratore di Acs invitato alla riunione annuale dei sacerdoti che beneficiano di una borsa di studio. «L’arrivo di padre Werenfried non era previsto. I suoi collaboratori - continua - gli avevano tenuto nascosto che ci sarebbe stato quell’incontro perché non volevano si affaticasse troppo». Ma «era impossibile fermare padre Werenfried». Così «quel giorno irruppe nella sala accolto da un fragoroso applauso: si formò una lunghissima fila di sacerdoti, religiosi e religiose che volevano ringraziarlo non solo per la borsa di studio, ma per tutto quello che quel gigante della carità aveva fatto per la loro Chiesa». «Angola, India, Perù, Iraq, Polonia, Ucraina. Venivano da ogni parte del mondo. E lì - conclude Ilardo - mi accorsi di quanto realmente fosse immensa la sua opera».

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Dialogo con ROBERT SPAEMANN su cosa salva la ragione dall’autodistruzione: la conoscenza e l’amore.

Elogio dell'ingenuità 
(o dell’obbedienza intelligente)

Ubaldo Casotto


L'ANNO DELLA FEDE - SAPERE E CREDERE

È considerato uno dei massimi filosofi cattolici viventi. Lui di sé dice: «Sono un cattolico che fa il filosofo». Dialogo con ROBERT SPAEMANN su cosa salva la ragione dall’autodistruzione: la conoscenza e l’amore. Perché «mettere in dubbio Dio vuol dire mettere in dubbio la realtà stessa»

Presentando Fini naturali. Storia e riscoperta del pensiero teleologico, il cardinale Camillo Ruini ha detto: «Considero questo libro, assieme a Persone. Sulla differenza fra “qualcosa” e “qualcuno”, il capolavoro di Robert Spaemann». Per chi volesse conoscere il pensiero di questo ottantacinquenne pensatore tedesco considerato uno dei massimi filosofi cattolici viventi (anche se di sé preferisce dire: «Sono un cattolico che fa il filosofo»), vale la pena menzionare almeno altri due suoi lavori: Natura e ragione. Saggi di antropologia (a cura di Luca F. Tuninetti, Edusc) e Cos’è il naturale: natura, persona, agire morale (a cura di Ugo Perone, Rosenberg & Sellier).
Fini naturali esce in una collana intitolata “La ragionevolezza della fede”, cui il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione ha concesso l’utilizzo del logo ufficiale dell’Anno della Fede. Spaemann era a Roma nei giorni scorsi. Tracce l’ha incontrato.

Mi sembra significativa la pubblicazione in Italia di questo suo libro durante l’Anno della Fede. Lei denuncia il dualismo del pensiero contemporaneo tra naturalismo e spiritualismo, per Benedetto XVI il problema della cultura positivistica è la frattura tra sapere e credere. La fede non c’entra più con la ragione, quindi con la vita. La fede può aiutare la ragione moderna a rimettere al centro l’uomo, il suo bene e non il suo possesso e il suo uso?
Effettivamente oggi è la fede cristiana che difende la ragione dalla sua autodistruzione. Già Cartesio lo aveva visto. Lui ha mostrato che, se lo vogliamo, possiamo sempre dubitare del risultato della nostra comprensione razionale, anche di ciò che è evidente: secondo Cartesio, infatti, potrebbe trattarsi dell’inganno di un genio maligno. Oggi non abbiamo bisogno dell’ipotesi di un genio maligno, ma la verità in quanto risultato di una evidenza è soltanto una condizione mentale soggettiva condizionata dal processo evolutivo che, stando alla fede evoluzionistica, ci offre un vantaggio rispetto al resto della natura. Cartesio aveva bisogno dell’idea di Dio per giustificare la fiducia nella ragione umana.

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Livres: « Le livre noir de la gauche » de Jean Robin

Le côté sombre de la gauche mis au jour





Dans le contexte actuel, où la France s’enfonce dans le socialisme, il est salubre que certains livres remettent les idées en place.

Les socialistes sont fiers d’être porteurs d’un dogme qui prétend être vecteur de générosité, mais qui cultive le ressentiment et qui multiplie les pauvres. Ils sont fiers aussi de dire qu’ils sont de gauche : être de gauche en France, comme dans nombre de pays, est une forme de brevet de confort moral.Se dire de gauche, c’est, bien sûr, être du côté du beau, du bien, du progrès, de la vérité, etc.

Neuf journalistes sur dix en France se disent de gauche et pensent effectivement à gauche. Dans les professions artistiques, la proportion doit être à peu près la même. Rien d’étonnant à ce qu’un livre rappelant les faits soit passé sous silence, ou que son auteur se fasse traiter de « facho » dans le « Nou­vel Observateur », magazine qui considère que le « facho » est celui qui n’a pas voté pour François Hollande au deuxième tour de l’élection présidentielle, ce qui fait tout de même beaucoup de monde.

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Répondant dans l’introduction à la question qu’on pourrait lui poser : pourquoi ce livre, et pourquoi maintenant, Jean Robin répond en disant que ce livre est indispensable, très précisément maintenant. Parce que la gauche est au pouvoir et a quasiment tous les pouvoirs. Parce qu’elle prétend être ouverte, et tente d’asphy­xier ce qui n’est pas elle, quitte à recourir à l’insulte et à la diffamation.

Le livre, ajoute Jean Robin, ne prétend pas être une analyse complète de la gauche, mais souligner les immenses zones d’ombre qu’elle tient à garder cachées. Mission accomplie.

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Lire ici: www.les4verites.com


Acheter en ligne : http://www.les4verites-diffusion.fr/home/183-le-livre-noir-de-la-gauche.html

miércoles, 30 de enero de 2013

“Judaism loves the market economy”



“Judaism loves the market economy,” says Jonathan Sacks, Chief Rabbi for the British Orthodox synagogues. 

Rabbi Sacks explains how the “beautiful idea” of comparative advantage promotes peace, cooperation and tolerance among all people.


For 40 Years, This Russian Family Was Cut Off From All Human Contact, Unaware of World War II

In 1978, Soviet geologists prospecting in the wilds of Siberia discovered a family of six, lost in the taiga

By Mike Dash

The Siberian taiga in the Abakan district. Six members of the Lykov family lived in this remote wilderness for more than 40 years—utterly isolated and more than 150 miles from the nearest human settlement. 

Siberian summers do not last long. The snows linger into May, and the cold weather returns again during September, freezing the taiga into a still life awesome in its desolation: endless miles of straggly pine and birch forests scattered with sleeping bears and hungry wolves; steep-sided mountains; white-water rivers that pour in torrents through the valleys; a hundred thousand icy bogs. 

This forest is the last and greatest of Earth's wildernesses.

It stretches from the furthest tip of Russia's arctic regions as far south as Mongolia, and east from the Urals to the Pacific: five million square miles of nothingness, with a population, outside a handful of towns, that amounts to only a few thousand people.

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"The low door creaked, and the figure of a very old man emerged into the light of day, straight out of a fairy tale. Barefoot. Wearing a patched and repatched shirt made of sacking. He wore trousers of the same material, also in patches, and had an uncombed beard. His hair was disheveled. He looked frightened and was very attentive.... We had to say something, so I began: 'Greetings, grandfather! We've come to visit!'

The old man did not reply immediately.... Finally, we heard a soft, uncertain voice: 'Well, since you have traveled this far, you might as well come in.' "


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Under the Soviets, isolated Old Believer communities that had fled to Siberia to escape persecution began to retreat ever further from civilization. 

During the purges of the 1930s, with Christianity itself under assault, a Communist patrol had shot Lykov's brother on the outskirts of their village while Lykov knelt working beside him. 

He had responded by scooping up his family and bolting into forest.

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The lesson the world learned from Hitler concerning the dangers of unchecked power should never be forgotten...as Lord Acton reminds us, “Power tends to corrupt, and absolutely power corrupts absolutely.”

Crisis and Constitution: Hitler’s Rise to Power


On Jan. 30, 1933, Adolf Hitler became Chancellor of Germany. While he was being sworn in he said, "I will employ my strength for the welfare of the German people, protect the Constitution and laws of the German people, conscientiously discharge the duties imposed on me and conduct my affairs of office impartially and with justice to everyone.” 

Neither the German people, nor the rest of world, had any idea that this day was the beginning of an incremental concentration of power that would later lead to the death of millions of people and catalyze World War II. The lesson the world learned from Hitler concerning the dangers of unchecked power should never be forgotten.

In the week following his oath of office, Chancellor Hitler convinced German president Paul von Hindenburg to do two things: dissolve parliament and authorize the Minister of the Interior and the police to prohibit public meetings and publications that might be considered a danger to public safety. 

The conditions that made this kind of anti-democratic move possible were 
  • economic depression, 
  • political instability (including the threat of revolution), and 
  • a widespread desire to regain national dignity following the shame of defeat in World War I.


The Nazis played on these fears and desires.
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"Le papa et la maman ça a quand même donné aussi Hitler..."

JEAN-MICHEL RIBES: "LE PAPA ET LA MAMAN, 
ÇA A QUAND MÊME DONNÉ HITLER"

Prenez Frigide Barjot, pasionaria des opposants au mariage homo, et Jean-Michel Ribes, fervent défenseur du projet de loi et directeur du théâtre du Rond-Point, cela donne forcément des étincelles.

Lundi 28 janvier dans RTL Soir chez Marc-Olivier Fogiel, Frigide Barjot défend le modèle de famille traditionnel et Jean-Michel Ribes goûte moyennement l'argument de celle-ci. Il lui lance:

On n’est pas uniquement le fils de son père et de sa mère. Le papa et la maman ça a quand même donné aussi Hitler. Il faut quand même le rappeler.

Voici cet échange, mis en ligne sur un compte youtube recensant les passages médias de Frigide Barjot :


Lorsqu’on ouvre la porte au mariage homosexuel et à l’adoption des enfants par les duos homosexuels, demain, c’est la procréation médicalement assistée, après-demain, c’est la gestation pour autrui.

Alain Escada : «Le Parti socialiste ment aux Français»


« Lorsqu’on ouvre la porte au mariage homosexuel et à l’adoption des enfants par les duos homosexuels, demain, c’est la procréation médicalement assistée, après-demain, c’est la gestation pour autrui. 

C’est une nouvelle forme d’esclavage de l’individu, des femmes, qui seront utilisées comme mères porteuses » a déclaré Alain Escada, lundi sur LCI, alors qu’il était interrogé par la très partisane Audrey Crespo-Mara, l’actuelle compagne de Thierry Ardisson. 


L’entretien est à (re)voir infra :


L’organisation catholique organise mardi à 20h une prière publique devant l’Assemblée nationale alors que le débat sur le projet de loi dénaturant le mariage commence cet après-midi au palais Bourbon.

Sliding into marriage by default...

5 (Secular) Reasons Not to Live Together Before Marriage

by Jennifer Fulwiler

One interesting aspect of undergoing a dramatic conversion as an adult is that it's given me the opportunity to be deeply immersed in two rather different cultures. Up until my mid-20s, I was very much a part of post-Christian secular culture. Then my husband and I changed our religious beliefs, and though we're still in touch with many of our old friends, we've increasingly found ourselves in social circles where most people are religious.

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In secular circles, it was commonplace for couples to move in together as soon as their relationships got serious, often not getting married until years later. There wasn't even a stigma about it. Living together (the thinking went) had the advantage of saving money on rent, and gave couples a much-needed opportunity to see if they could happily live under the same roof before making a bigger commitment. In fact, for many people, it was out of respect for the institution of marriage that they chose to cohabitate.

"I never want to get divorced," one friend told me as she moved her belongings into her boyfriend's apartment, "so it's important to me to make sure we can really work together before going through with a wedding."

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Ever since then, I have strongly recommended to friends who are still in the dating scene that they reject cohabitation, regardless of their religious beliefs. 

Here are a few reasons why:

1. It makes it too easy to drift into marriage

2. It makes the proposal anti-climactic

3. It renders most wedding traditions meaningless

4. It sends the message that marriage isn't important to you

5. It limits your options

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Postponing childbirth increases the health risks to our children

Couples Are Postponing Childbirth 
and Suffering the Consequences


by John Stonestreet


In October, a son was born to an Indian man named Ramjeet Raghav and his wife, Shakuntala. This story made news around the world because Raghav claims to be 96, which would make him the oldest man living to have fathered a child. Lost in the questions about Raghav’s age is the fact that his wife was 53 when their second child was born.

India isn’t the only place where new parents are getting older. In a recent New Republic cover story, Judith Shulevitz notes that having children “much later than we used to” has become “perfectly unremarkable” for most Americans.

But “unremarkable” is not the same as “without consequences,” which is why her article is entitled “How Older Parenthood Will Upend American Society.” (see below)

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www.lifenews.com


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How Older Parenthood Will Upend American Society
The scary consequences of the grayest generation.



Over the past half century, parenthood has undergone a change so simple yet so profound we are only beginning to grasp the enormity of its implications. It is that we have our children much later than we used to. 


This has come to seem perfectly unremarkable; indeed, we take note of it only when celebrities push it to extremes—when Tony Randall has his first child at 77; Larry King, his fifth child by his seventh wife at 66; Elizabeth Edwards, her last child at 50. This new gerontological voyeurism—I think of it as doddering-parent porn—was at its maximally gratifying in 2008, when, in almost simultaneous and near-Biblical acts of belated fertility, two 70-year-old women in India gave birth, thanks to donor eggs and disturbingly enthusiastic doctors. One woman’s husband was 72; the other’s was 77.

These, though, are the headlines. The real story is less titillating, but it tells us a great deal more about how we’ll be living in the coming years: what our families and our workforce will look like, how healthy we’ll be, and also—not to be too eugenicist about it—the future well-being of the human race.

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www.newrepublic.com

Dio, dice ancora il Papa, «è un Padre che non abbandona mai i suoi figli, un Padre amorevole che sorregge, aiuta, accoglie, perdona, salva, con una fedeltà che sorpassa immensamente quella degli uomini, per aprirsi a dimensioni di eternità»

Il Papa bacchetta i teologi ...
che non credono nell’onnipotenza di Dio Padre

Più di 5 mila persone hanno assistito all’Udienza Generale di questa mattina, penultimo giorno di gennaio, che si è svolta nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo. 

Continuando il ciclo di catechesi dedicato all’Anno della fede, in particolare al Credo, cioè la professione di fede cattolica, il Papa ha voluto riflettere sulla di Dio come Padre. 

L’inizio è stato subito col botto: 

«Non è sempre facile oggi parlare di paternità. Soprattutto nel mondo occidentale, le famiglie disgregate, gli impegni di lavoro sempre più assorbenti, le preoccupazioni e spesso la fatica di far quadrare i bilanci familiari, l’invasione distraente dei mass media all’interno del vivere quotidiano sono alcuni tra i molti fattori che possono impedire un sereno e costruttivo rapporto tra padri e figli. La comunicazione si fa a volte difficile, la fiducia viene meno e il rapporto con la figura paterna può diventare problematico; e problematico diventa così anche immaginare Dio come un padre, non avendo modelli adeguati di riferimento. Per chi ha fatto esperienza di un padre troppo autoritario ed inflessibile, o indifferente e poco affettuoso, o addirittura assente, non è facile pensare con serenità a Dio come Padre e abbandonarsi a Lui con fiducia». 

Dopo questa eccellente analisi sociologica ed esperienziale, Sua Santità Benedetto XVI ha incardinato la sua riflessione sulla rivelazione biblica ed ha ricordato che essa 

«aiuta a superare queste difficoltà parlandoci di un Dio che ci mostra che cosa significhi veramente essere “padre”; ed è soprattutto il Vangelo che ci rivela questo volto di Dio come Padre che ama fino al dono del proprio Figlio per la salvezza dell’umanità.Il riferimento alla figura paterna aiuta dunque a comprendere qualcosa dell’amore di Dio che però rimane infinitamente più grande, più fedele, più totale di quello di qualsiasi uomo». 
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/www.primapaginanews.it/

Libro - M. INVERNIZZI, Luigi Gedda e il movimento cattolico in Italia, Sugarco Edizioni, Milano

Luigi Gedda e il movimento cattolico in Italia.

M. Invernizzi


Con questo volume sul professor Luigi Gedda (1902-2000), l'indimenticabile guida dei Comitati Civici artefici della vittoria elettorale della DC sul fronte socialcomunista il 18 aprile 1948, quindi presidente dell'Azione Cattolica dal 1952 al 1959, l'Autore - studioso di storia del movimento cattolico italiano e socio fondatore dell'associazione “Alleanza Cattolica” - affronta una vicenda a lungo rimossa dalla storiografia contemporanea: quella di un uomo-simbolo, osteggiato da più parti, che servì fedelmente la Chiesa in uno dei passaggi più delicati del Novecento tra la fine della II Guerra Mondiale e il Concilio Vaticano II. 

Seguendo la sua parabola biografica, Invernizzi ne mette in rilievo l'amicizia con Papa Pio XII (da cui, di fatto, nacquero i Comitati Civici) e la visione militante dell'apostolato dei laici che animerà l'ultima stagione missionaria dell'associazionismo laicale italiano prima della definitiva 'scelta religiosa' dell'Azione Cattolica. 

Una figura per molto tempo 'silenziata', quando non apertamente contestata, insieme a tante altre oggi pressochè dimenticate, dal direttore della Civiltà Cattolica, il gesuita Giacomo Martegani (1902-1981) al padre Riccardo Lombardi (1908-1979), il celebre “microfono di Dio”, anch'egli gesuita.

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www.vanthuanobservatory.org

There is still so much work we Catholics have to do, and we must above all start afresh from the Magisterium of the Church and understand its linkages and consequences in the hard times we are now living through

The time bomb of the ‘gender’ ideology

Assuntina Morresi

Presented in the Hall of the Trieste Chamber of Commerce on Saturday, 26 January, was the “Fourth Report on the Social Doctrine of the Church in the world” (Cantagalli 2012) prepared by the Observatory Cardinal Van Thuân on the Social Doctrine of the Church and focused this year on “The Colonialization of Human Nature”. One of the keynote speakers was Prof. Assuntina Morresi from the University of Perugia and member of the National Bioethics Committee, as well as a well-known columnist of “Avvenire”.

Professor Morresi, first of all, what is meant by “the gender ideology”?

In a nutshell it is that ideology whereby it is not the sexed body with which each one of us is born that determines the being male or female of each person, but rather a personal choice driven also by the conditions of life in which a person lives. In brief, a person is not born male or female, but becomes so, perhaps as a result of a conscious choice and not in an irreversible manner.

The Report of the Observatory Van Thuân says it is a highly destructive ‘time bomb’. Do you agree with this stark diagnosis?

Unfortunately, yes. In addition, the new techniques of assisted fecundation, even though apparently having nothing to do with this ideology, are helping it become concrete because they make it possible to project family and parental networks that are not the natural ones based on the relationship between a man and a women. For example, they permit what is known as “multi parenthood’, where there are several biological parents (up to four) distinct from social ones (two more), in a fragmentation where the father-mother couple is increasingly less of a core component, and what really count are the wishes and desires of individuals. In this way it is easier to simulate “pregnancies” within homosexual couples, for example, or “children of only women”: these are nothing other than examples of “make-believe” going in the direction indicated by this ideology, where people “choose” who they want to be and the concrete datum of sexuality is an accessory.

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C’è ancora tanto da lavorare per noi cattolici, che dobbiamo innanzitutto ripartire dal magistero della Chiesa e capirne i nessi e le conseguenze nei duri tempi che viviamo.

La bomba ad orologeria dell’ideologia del “gender”

di Assuntina Morresi

Sabato 26 gennaio, nella Sala della Camera di Commercio di Trieste, è stato presentato il “Quarto Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo” (Cantagalli 2012) a cura dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, incentrato quest’anno sulla “Colonizzazione della natura umana”. Relatrice di punta è stata la Prof.ssa Assuntina Morresi, dell’Università di Perugia e membro del Comitato Nazionale di Bioetica, oltre che nota editorialista di “Avvenire”.

Professoressa Morresi, prima di tutto: cosa si intende per "ideologia del gender"?

Sinteticamente: è quell’ideologia secondo la quale non è il corpo sessuato con cui ognuno di noi è nato a determinare l’essere maschio o femmina di ogni essere umano, ma una scelta personale alla quale contribuiscono anche le condizioni della società in cui si vive. Uomo o donna non si nasce, insomma, ma si diventa, magari per scelta, e non irreversibile.

Il Rapporto dell'Osservatorio Van Thuân dice che è una "bomba ad orologeria" dal grande potere distruttivo. concorda con questa diagnosi impietosa?

Purtroppo sì, e le nuove tecniche della fecondazione assistita, anche se apparentemente non hanno niente a che fare con questa ideologia, contribuiscono a concretizzarla, poiché rendono possibile progettare reti familiari e parentali che non sono quelle naturali, basate sul rapporto fra un uomo e una donna, ma consentono per esempio la “multi genitorialità”, dove ci sono più genitori biologici (fino a quattro) distinti dai sociali (altri due), in una frammentazione in cui la coppia padre-madre è sempre meno centrale, e nella quale sono i desideri dei singoli individui a contare. In questo modo è più facile simulare “gravidanze” all’interno di coppie omosessuali, per esempio, o “figli di donne sole”: finzioni, appunto, che vanno nella direzione tracciata da questa ideologia, in cui si “sceglie” chi essere, e il dato di realtà della sessualità è accessorio.

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www.vanthuanobservatory.org/

Nel 1746 è stato proclamato santo da papa Benedetto XIV e, insieme con san Giovanni di Dio, Patrono universale dei malati, degli infermieri e degli ospedali.

SAN CAMILLO DE LELLIS – IL 2 FEBBRAIO LA RELIQUIA NELLA CITTA’ DI PADRE PIO

San Giovanni Rotondo (Foggia) - Di Anna Maria Salvemini 



Il 2 febbraio 1575, un giovane dal passato turbolento percorreva la strada che da San Giovanni Rotondo conduce a Manfredonia e, improvvisamente, venne “folgorato” e decise di cambiare vita, dedicandosi agli ammalati. Quel giovane si chiamava Camillo de Lellis. Sono trascorsi 438 anni da quel giorno e per quest’occasione, la reliquia del corpo di San Camillo visiterà i luoghi della sua conversione, con un programma denso di appuntamenti:

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www.pellegrinodipadrepio.it

La mayoría de nuestros gobernantes, de izquierdas o derechas, quieren mantenernos reducidos a votantes, sin valorar que es una forma de alienarnos en un voto cuatrienal o quinquenal. Y eso no vale.

Nos quieren reducir a votantes

José Andrés Gallego

En el editorial de esta semana de www.paginasdigital.es "¿Qué regeneración política?" se rechazaba la antipolítica y se afirmaba que estamos en una partitocracia. 

Estoy de acuerdo con las dos afirmaciones. 

Pero también se aseguraba que toda legitimación pasa por las urnas y eso requiere quizás un importante matiz.

La relación entre sociedad civil y partidos tiene que concretarse en una inequívoca participación de toda la comunidad en el ejercicio de la autoridad y el poder. 

El Gobierno no es una contraparte de la comunidad, sino parte de la misma.
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El individualismo -"Juan Palomo, yo me lo guiso, yo me lo como"- es una postura lamentable y, en el fondo, inmoral. Todos hemos de participar, cada uno a su modo, en la vida política.

"El individualismo es inmoral, 
todos tenemos que hacer política"

Cristian Serrano

El filósofo y ex-rector de la Universidad de Navarra, Alejandro Llano, desciende a la arena de la actualidad política española de la mano de www.paginasdigital.es ; en una entrevista en la que habla muy claro. 
Sostiene que los españoles prefieren la injusticia al desorden y que
nuestro problema es la incultura y la ignorancia.

¿Está justificada la preocupación de los españoles por la corrupción o se exagera?
La inquietud de los españoles está muy justificada. Es más, se ha producido tardíamente y se ha limitado a algunas áreas accesibles a la opinión pública. La corrupción viene de atrás y no afecta solamente a la política, sino que se extiende a las finanzas, a la universidad, a la medicina y a diversas profesiones. Esta amplitud de la corrosión ética manifiesta que su origen es hondo, permanente, y no meramente coyuntural. El núcleo del problema se localiza en algo a lo que no se suele aludir: la cultura. Desde hace decenios, la mayoría de los españoles se ha desentendido de las cuestiones que afectan al significado del comportamiento personal y social. La formación ética y religiosa ha desaparecido prácticamente de las aulas, en todos los niveles, y las referencias morales se reducen, en el mejor de los casos, al ámbito individual o familiar. La situación es muy alarmante y nada fácil de reencaminar.
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Libros: argumentos y respuestas sobre la validez del catolicismo para el hombre de hoy

La verdad del catolicismo

Ofrecer argumentos y respuestas sobre la validez del catolicismo 
para el hombre de hoy es el objetivo de algunos libros de los últimos años, 
que conectan con el propósito del año de la Fe. 

Pinchando en los enlaces se puede leer una reseña más amplia que publicamos en su momento.

Cartas a un joven católico. George Weigel, Cristiandad (2006). Siguiendo la estela de Chesterton o C. S. Lewis, Weigel (profesor de teología y biógrafo de Juan Pablo II) ofrece en este libro una “apología epistolar” del catolicismo. Este género permite una confrontación más directa de la doctrina católica con la mentalidad imperante: la liberación sexual, el relativismo moral, o lo que Weigel llama “catolicismo descafeinado”. En definitiva, el libro anima al lector a tomarse en serio la religión, y por ende, la vida.

Cómo la Iglesia católica construyó la civilización occidental. Thomas E. Woods, Ciudadela (2007). “La Iglesia católica no solo prestó su contribución a la civilización occidental; la Iglesia construyó esa civilización”.

La verdad sobre el catolicismo. George Weigel, Cristiandad (2010). Desde el mismo título se ve que el libro de Weigel es una apología. En este caso, el autor parece dirigir su mensaje a los propios católicos ...

La expansión del cristianismo. Rodney Stark (Trotta, 2009). Stark se pregunta, en cuanto sociólogo, cómo pudo ocurrir la rápida expansión del cristianismo en sus primeros siglos ...

¡Piénsatelo! Emilio Chuvieco (Palabra, 2009). ... subtítulo “Descubrir la razón de ser cristiano”, es en efecto una apología del cristianismo desde una posición racional ...

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Leer aquí: www.aceprensa.com

France: Le nombre d’entrepreneurs, qui partent ou songent à partir à l’étranger, n’avait jamais était aussi flagrant depuis la révocation de l’Edit de Nantes.

Fuite des entreprises, des cerveaux, des capitaux :
quel avenir pour la France ?

L'IREF au colloque de Génération Entreprise

Jean-Philippe Delsol, administrateur de l'IREF, est intervenu jeudi 6 décembre au colloque organisé à l'Assemblée nationale par Génération entreprise sur le thème "Fuite des entreprises, des cerveaux, des capitaux : quel avenir pour la France ?". Parmi les autres intervenants : Olivier Dassault, député de l'Oise et président de Génération Entreprise, Jean-Michel Fourgous, porte-parole, Valérie Pécresse, ancienne ministre, Alexis Brézet, Directeur des rédactions du Figaro. Vous pouvez lire l'intervention de Jean-Philippe Delsol en cliquant sur lire la suite.

« Exode entrepreneurial : mythe ou réalité » ?

Le nombre d’entrepreneurs, qui partent ou songent à partir à l’étranger, n’avait jamais était aussi flagrant depuis la révocation de l’Edit de Nantes. Il n’existe pas de statistiques claires et précises pour connaître le nombre d’entrepreneurs qui partent.
Depuis plusieurs années, les chiffres étaient constants : entre 800 et 1000 entrepreneurs par an quittaient notre territoire.
Au travers des études empiriques dans les cabinets d’avocat et au travers des informations de l’IREF, en 2012, on estime à 5 le coefficient multiplicateur, soit environ 5000 entrepreneurs.
Le profil est différent cette année.

Jusqu’à présent, c’étaient les entrepreneurs qui vendaient leur entreprise et qui partaient. Désormais, ce sont les jeunes qui partent. Pas ceux qui ont réussi mais qui ont confiance en eux et qui ne veulent pas réussir en France.

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Lire ici: www.irefeurope.org

France: "... la frontière ne passe pas entre la gauche et la droite, encore moins entre les riches et les pauvres. Elle passe entre la France du Bon Sens et la France médiatico-mondaine"


par Christian Vanneste

Malgré les appels à la mobilisation relayés « consciencieusement » par les médias, les partisans du « mariage et de l’adoption pour n’importe qui » ont rassemblé, selon l’estimation la plus favorable, trois fois moins de personnes que les partisans de la vraie famille. 

La connivence habituelle des médias a fait comparer non pas les chiffres des deux manifestations mais ceux des deux défilés en faveur du « mariage », afin de souligner le plus grand nombre des participants à celui d’hier qu’à celui de décembre. 

On a pu voir sur les écrans deux députés socialistes munis de leur écharpe s’embrasser sur la bouche et bénéficier pour ce d’une interview complice d’une journaliste de LCI. 

On a également eu droit à la soirée « people » du théâtre du Rond-Point, avec les Bergé, Bachelot, Lang et cie.. 

Il est intéressant de constater l’absolue nullité intellectuelle de nos élites prétendument culturelles. 

Toujours les mêmes poncifs prétentieux et ignorants sur l’opposition entre le Moyen-Age et le XXIe siècle, sur la « croisade » contre le mariage gay… qui montrent simplement que le directeur de ce théâtre n’élève sa réflexion qu’au niveau du réflexe à la mode. 

Evidemment, la concubine présidentielle est intervenue avec une légitimité doublement douteuse sur un sujet qui divise profondément les Français.
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Il va bien falloir un jour que la France choisisse, une bonne fois pour toute, entre le modèle actuel, basé sur l’ex-URSS et un système ouvert, libre, intelligent, où le sens de la responsabilité des individus l’emporte sur la médiocrité.

Que devrait-on attendre de l’Etat ?

Thierry Fourgeaud

Je ne pense pas qu’il soit possible de sortir du « merdier » dans lequel nos dirigeants nous ont installé, si, au préalable, « l’État » ne revient pas, enfin, à sa place.

Que devrait-on attendre de l’État ?

- Qu’il exerce ses fonctions régaliennes avec rigueur.

- Qu’il facilite la vie des entreprises en mettant tout en œuvre pour simplifier et supprimer toutes les paperasseries administratives, source d’exaspération du secteur privé, de pertes de temps et d’argent.

- Qu’il reste à sa place en ne s’occupant surtout pas du secteur privé qui n’a pas besoin de conseils émanant de professeurs et d’énarques incompétents puisqu’ils n’ont jamais géré d’entreprises et ne savent pas ce que veulent dire les mots équilibres financiers et excédents indispensables à toute économie.

- Qu’il soit inscrit dans la Constitution :

1) Que les prélèvements obligatoires ne devront, en aucun cas, dépasser 30 % de la richesse créée par le secteur privé, y compris la fiscalité sur les carburants et autres impôts indirects.

2) Que les collectivités locales ont l’interdiction absolue de générer des déficits.

3) Que toutes les caisses sociales ont l’interdiction absolue de générer des déficits.

4) Qu’il respecte tous les acteurs de l’économie, grâce auxquels les fonctionnaires peuvent être payés.

5) Qu’il reconnaisse l’économie libre de marché, seul remède contre la pauvreté et le chômage.

6) Qu’il justifie ses dépenses en étant contrôlé par une « cour des comptes indépendante » et composée uniquement de professionnels de la gestion du secteur privé.

7) Que ladite « cour de contrôle » ait le pouvoir de sanctions immédiates. Chaque année, comme dans une entreprise privée, un bilan et des comptes de résultats devront être présentés à la structure de contrôle, le 31 janvier au plus tard de l’année suivante.

Si le moindre déficit est constaté, les ministres responsables (finances, budget) seront immédiatement remerciés et remplacés.

Si durant deux années consécutives, le moindre déficit est constaté, c’est également le Président de la République qui sera remercié.
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Après les photos, le reportage vidéo. Les manifestants pro-famille du 13 janvier ? « Ils sont pédophiles, intégristes, ils pratiquent l’inceste, [ce sont des] terroristes » ...

La manifestation pour le droit à l’enfant comme si vous y étiez


Que pense tout ce petit monde de la gestation pour autrui (ou location d’utérus) ? 

« Nous verrons le moment venu mais ce n’est pas à l’ordre du jour. Si vous le mettez à l’ordre du jour, vous allez faire reculer le mouvement », prévient Robert Hue, ancien secrétaire général, président et candidat à l’élection présidentielle du Parti communiste. 

« Ils devraient autoriser tout. (…) De toute façon, ça arrivera bien un jour ou un autre alors que ça arrive sous [le Gouvernement Ayrault] ou pas, ça ne changera rien… », juge un autre manifestant.

»Si ça peut leur permettre de faire des trucs légalement, bah oui. S’il y a un prix, il y a un prix… On n’y peut rien mais, au moins, ils sont dans la légalité. Ils n’ont pas besoin d’aller à l’étranger ou je ne sais pas quoi… » déclare une autre.

UK - Michael Gove fears that the Government could be powerless to stop primary school teachers being sacked for refusing to teach gay marriage

Government 'powerless to protect teachers 
from sack over gay marriage'

By John Bingham, and Tim Ross

The Education Secretary issued formal reassurances that teachers and other staff who hold traditional views on marriage should not be punished for refusing to promote same-sex marriage at work.

But a senior source in Mr Gove's department said the UK was not “in control” and that the ultimate decision might “inevitably” be taken at the European Court of Human Rights in Strasbourg.

It comes as the Coalition prepares to publish a bill to allow same-sex couples to marry.

David Cameron believes that gay marriage is a fundamental issue of equality and is determined to make it law.

But he is facing a backlash from within his own party and churches who believe it would undermine the institution of marriage by redefining it.

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GAY MARRIAGE IN PRIMARY SCHOOLS .pdf


Read more: www.telegraph.co.uk

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Christians 'aren't above the law', 
says equalities chief Trevor Phillips

Christians who want to be exempt from equality legislation are like Muslims trying to impose sharia on Britain, Trevor Phillips, the human rights watchdog, has declared


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... religious groups should be free to follow their own rules within their own settings but not outside. “Once you start to provide public services that have to be run under public rules, for example child protection, then it has to go with public law,” he said.

La promotion du « mariage » des homosexuels peut commencer très tôt au Royaume-Uni, même dès la maternelle

Royaume-Uni : avec le “mariage” gay, des profs 
risqueront leur place s’ils refusent de l’enseigner


Alors que le Parlement anglais s’apprête à voter, mardi prochain, une loi légalisant le « mariage » des homosexuels, le grand quotidien conservateur The Daily Telegraph vient de publier, à sa une, une mise en garde contre la restriction aux libertés que pourrait entraîner ce bouleversement institutionnel, notamment pour les professeurs qui risquent d’y perdre leur emploi.

Le quotidien affirme que le ministre de l’Education reconnaît en privé que les professeurs refusant de présenter le « mariage » des homosexuels comme bon ou qui écarteraient volontairement des manuels ou des livres de lecture sur le thème de ces « mariages ». Pourquoi ? Parce qu’en dernier ressort, la Cour européenne des droits de l’homme pourrait en décider ainsi.

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Lire ici: www.riposte-catholique.fr


UE - Législation sur le mariage entre personnes de même sexe, union civile, adoption, PMA, GPA

Analyse comparative dans les 27 pays de l’Union européenne

Note de Benchmarking, N° 15

Pour les partisans de la légalisation du mariage entre personnes de même sexe, le projet de loi bientôt discuté au Parlement est présenté comme le fruit normal de l’évolution des mœurs, un accroissement des libertés, un « comble de modernité ». Sur tous ces plans, la France serait en retard et l'engagement n°31 de François Hollande, comme l’explique la sénatrice de Paris Esther Benbassa dans l’exposé des motifs de la proposition de loi qu’elle avait déposée au mois d’août 2012, « permettra à la France de rejoindre les nombreux pays européens qui octroient déjà ces droits à toutes leurs citoyennes et à tous leurs citoyens ».

Le président de la République lui-même en paraît convaincu. En décembre dernier, à une journaliste qui lui demandait s’il ne craignait pas de diviser la société française avec sa réforme, François Hollande répondait ceci, après avoir pris la Belgique et le Royaume-Uni de David Cameron en exemples : « L'Europe n'est pas seulement un espace économique où nous discutons du budget, c'est aussi un espace de vie et quand des pays font le choix de "moderniser" ou encore de donner des libertés dans un cadre qui doit être précisé, c'est vrai que d'autres pays sont amenés à y réfléchir. Comme nous vivons dans le même espace, pourquoi dans des pays, on pourrait avoir « le mariage pour tous » et pas dans d'autres ? L’Europe c'est aussi une communauté de vie et avec des règles qui peuvent être commune ».

Bref, pour les promoteurs du « mariage pour tous », la réforme offrirait à la France l’occasion de rejoindre un standard européen en matière de mœurs et de libertés individuelles. L’argument a de quoi impressionner et influencer l’idée que chaque citoyen peut se faire du changement proposé : après tout, si nos voisins l’ont fait, pourquoi pas nous ?

C’est pour analyser la validité de cet argument que l’Institut Thomas More propose un tour d’horizon de l’état de la législation dans les 27 pays de l’Union européenne sur les points suivants : 
  • mariage civil entre personnes de même sexe ; 
  • partenariat enregistré et union civile ; 
  • adoption conjointe par des couples de même sexe et adoption de l'enfant du partenaire ; 
  • procréation médicalement assistée (PMA) pour des couples de même sexe ; gestation pour autrui (GPA) ; et 
  • types de mariage reconnus par l'État.

On verra que ces affirmations sont loin de correspondre à la réalité européenne, tant les législations en matière de droits des personnes de même sexe sont différentes parmi nos 27 pays. 

Qu’en est-il vraiment, alors ? Les personnes de même sexe se marient-elles facilement dans de nombreux pays ? Peuvent-elles adopter ? Et la PMA, sortie du texte gouvernemental, mais annoncée pour mars prochain ? Quid de la GPA ? La célébration du mariage, et sa portée symbolique, sont-elles les mêmes partout en Europe ?

Il convient de répondre à toutes ces questions afin de situer réellement la France parmi ses voisins en matière des droits des personnes de même sexe.

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