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miércoles, 18 de septiembre de 2013

«Affermare che l’omosessualità possa essere curata o che l’orientamento sessuale di una persona si debba modificare (…) è una informazione scientificamente...»

La dittatura gay contro gli omosessuali

Federico Catani

«Affermare che l’omosessualità possa essere curata o che l’orientamento sessuale di una persona si debba modificare (…) è una informazione scientificamente priva di fondamento». È quanto ha precisato lo scorso 23 agosto Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. «Gli psicologi, secondo il Codice Deontologico – ha aggiunto ‒ non possono prestarsi ad alcuna “terapia riparativa” dell’orientamento sessuale di una persona».

Palma è intervenuto dopo che all’interno del programma televisivo “Unomattina Estate” del 20 agosto, Giancarlo Cerelli, vicepresidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, aveva sostenuto la tesi opposta. La presa di posizione del rappresentante degli psicologi italiani ha suscitato la protesta del Gruppo Lot, da anni impegnato nell’aiutare gli omosessuali che non accettano la loro condizione a recuperare la propria eterosessualità. In un comunicato del 10 settembre, l’associazione sottolinea con forza che «ad essere priva di fondamento è l’affermazione di Palma, che sembra lasciar intendere che “omosessuali si nasce” e non si può cambiare.

Diversamente da quanto sostenuto da Palma, la comunità scientifica internazionale non ha rigettato le terapie “riparative”. L’APA (“American Psychiatric Association”) semplicemente sostiene che non vi siano prove a supporto, pur trovandosi a riconoscere pubblicamente il concetto di “fluidità dell’orientamento sessuale”». Nel testo, diffuso su varie testate, si ricordano anche famosi casi che dimostrano come sia possibile superare le tendenze omosessuali.

Un esempio tra tutti è quello di Luca Di Tolve, ex-gay ora sposato e fondatore dell’Associazione Gruppo Lot Regina della Pace. «Ma se questo non bastasse – prosegue il comunicato ‒ il manuale diagnostico ICD-10 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta il disturbo F66.1 “Orientamento Sessuale Egodistonico”, specificando che “l’identità di genere o la preferenza sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale o prepuberale) non è in dubbio, ma l’individuo desidererebbe che fosse diversa a causa di disordini psicologici e del comportamento associati, e può cercare un trattamento per cambiarla”». Altro punto su cui il Gruppo Lot pone l’attenzione è la validità delle “terapie riparative”.

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