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sábado, 21 de septiembre de 2013

Che cosa devono fare dunque i ginecologi e i medici cattolici?

Il Papa. La vita è sacra, no all'aborto

di Massimo Introvigne

Il clamore mediatico che ha circondato l'intervista rilasciata dal Papa alla «Civiltà cattolica» ha messo in secondo piano un importante discorso del Pontefice, sempre del 20 settembre, ai partecipanti all'Incontro dei ginecologi cattolici. Nell'intervista il Pontefice aveva annunciato che non avrebbe parlato spesso «delle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso di metodi contraccettivi», nel quadro di una strategia che affida al ministero del Papa, anzitutto e in modo prioritario, il primo annuncio della fede. Qualche giornale aveva inteso che non ne avrebbe parlato «mai». Francesco lo ha subito smentito, con una ferma denuncia di aborto ed eutanasia.

Ai ginecologi il Papa ha detto che «assistiamo oggi ad una situazione paradossale, che riguarda la professione medica». Da una parte, il progresso della medicina porta a salvare tante vite umane. Dall’altra, «riscontriamo anche il pericolo che il medico smarrisca la propria identità di servitore della vita. Il disorientamento culturale ha intaccato anche quello che sembrava un ambito inattaccabile: il vostro, la medicina! Pur essendo per loro natura al servizio della vita, le professioni sanitarie sono indotte a volte a non rispettare la vita stessa».

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