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viernes, 4 de septiembre de 2015

“Ll’Europa che ha prodotto Hitler” e che oggi “spalanca le porte all’islam”, che “non osa più parlare di razza e religione...


“L’islam conquista l’Europa infantile”


Libro-scandalo del Nobel Imre Kertész, sopravvissuto ad Auschwitz

di Giulio Meotti


A quindici anni, nel 1944, Imre Kertész fu deportato nei campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Buchenwald. Ne uscì per miracolo, per essere sepolto sotto la dittatura comunista del partito unico a Budapest e licenziato come giornalista perché rifiutava di “normalizzarsi” al vassallaggio di Mosca. Così divenne operaio di giorno e scrittore di notte, mentre traduceva dal tedesco autori come Nietzsche, Hofmannsthal, Schnitzler, Freud, Roth, Wittgenstein e Canetti. Il suo primo romanzo esce nel 1975, dopo dieci anni di ostracismi. Si tratta del capolavoro “Essere senza destino”, in Italia disponibile da Feltrinelli. Kertész sarebbe di nuovo resuscitato, dopo il crollo del Muro di Berlino, come una delle voci più alte e nobili dell’umanesimo mitteleuropeo e del suo parnaso letterario. Come una delle voci maggiori della letteratura dell’Europa centrorientale, rimasta a lungo ai margini del grande pubblico per via di una lingua strana e stupenda, fino alla celebrazione da parte dell’Accademia reale di Svezia che nel 2002 gli ha comminato il premio Nobel per la Letteratura.

Difficile immaginare che le case editrici italiane adesso vogliano acquistare i diritti della sua ultima fatica, “Den sista tillflykten”, l’ultimo rifugio. Le poche anticipazioni disponibili, fatte uscire dal noto blogger letterario Thomas Nydahls e confermate dall’editore Weyler, lasciano intendere un libro “islamofobo”, come lo hanno già definito certi pigri critici culturali. A pagina 177, Kertész, che vive a Charlottenburg, l’elegante quartiere di Berlino e storica mèta degli intellettuali ebrei (il Nobel ha affidato alla Germania il suo archivio letterario), attacca “l’Europa che ha prodotto Hitler” e che oggi “spalanca le porte all’islam”, che “non osa più parlare di razza e religione, mentre l’islam conosce solo il linguaggio dell’odio contro religioni ‘aliene’”. E ancora: “Vorrei parlare di come i musulmani stanno inondando, occupando, distruggendo l’Europa”, complice “il liberalismo suicida, infantile e schivo” e la “democrazia stupida”, vittime della “menzogna” e del “totale abbandono di sé”.

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