Translate

domingo, 4 de octubre de 2015

Cattolici LGBT: “Abbiamo bisogno di voi per una chiesa più inclusiva, voi siete i nostri salvatori."


SINODO: Conferenza a porte chiuse a Roma di cattolici LGBT, tra cui un vescovo messicano


di Emanuele Barbieri

IMG_3808

 Nello stesso giorno delle impressionanti esternazioni del monsignore vaticano Krzysztof Charamsa, si è svolta a Roma una manifestazione non meno scandalosa di “cattolici” LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). Religiosi e religiose omosessuali, e persino un vescovo il domenicano messicano Raúl Vera López, della diocesi di Saltillo in Messico, hanno esaltato gli pseudo-diritti omosessuali, esprimendo tutta la loro fiducia nelle conclusioni dell’imminente Sinodo di ottobre. L’evento si è svolto a porte chiuse, sabato 3 Ottobre 2015, ma “Corrispondenza Romana” è riuscita a seguire integralmente i lavori.

Erano circa un centinaio i convenuti presso il Centro Pellegrini “Santa Teresa Couderc”, di Roma, per la conferenza internazionale dal titolo Le strade dell’amore – Istantanee di Incontri cattolici con le persone LGBT e le loro famiglie, promossa dal “Global Network of Rainbow Catholics“, una rete mondiale di organizzazioni che, in nome della “giustizia sociale”, rivendica inclusione e dignità per le persone LGBT e le loro famiglie in seno alla Chiesa Cattolica e alla società in generale. Alla riunione hanno preso parte leader pastorali, sedicenti “cattolici”, provenienti da diversi paesi, riunitisi per testimoniare, attraverso le loro storie, il proprio approccio e impegno pastorale a favore delle persone LGBT all’interno delle rispettive comunità ecclesiali. Oltre a mettere insieme a punto nuove strategie di azione, obiettivo dichiarato ed evidente dell’iniziativa, è stata quella di esercitare un’ulteriore pressione nei confronti dell’imminente cruciale Sinodo ordinario dei vescovi sulla Famiglia che si apre a Roma lunedì 5 ottobre.

Nella presentazione dell’evento i due portavoce della conferenza, Andrea Rubera e Martin Pendergast, hanno auspicato un confronto sereno con le comunità e istituzioni cattoliche, dichiarando: “Prendendo ispirazione dalla seconda enciclica di Papa Francesco, (Laudato si), pensiamo che sia, ormai, giunto il momento per tutti noi di costruire e prendersi cura della nostra casa comune, la Chiesa, con l’impegno di ciascun membro della comunità cattolica romana. La nostra casa comune non ha bisogno di lotta o divisione. Dobbiamo trovare il posto giusto per ogni membro del popolo di Dio, tra cui le persone LGBT. Le esperienze che portiamo a Roma alla conferenza “Le strade dell’amore” ci dimostrano che la pastorale per e con le persone LGBT è già realtà in varie parti del mondo, senza alcun problema per le comunità dove avviene. Lo spunto che vogliamo offrire ai vescovi riuniti a Roma per il Sinodo è che possiamo – e dobbiamo – trovare nuovi modi per diffondere questi modelli di pastorale e svilupparne di nuovi”.

La prima testimonianza della giornata, nell’ambito delle “istantanee di Progetti Pastorali LGBT”, è stata quella del sacerdote gesuita cileno Pedro Labrin, attualmente assistente nazionale della “Cristian Life Community” (CLC/CVX) in Cile. Parlando della sua iniziativa Sexual Diversity Pastoral Padis+, che promuove la piena inclusione delle persone LGBT nella Chiesa cattolica, Labrin ha ricordato la storia di Daniel Zamudio, indicandolo come un martire dell’omofobia: “Il sangue dei martiri è ancora fresco e sono stati loro ad aiutarci a capire cosa voleva dire il Concilio Vaticano II con l’espressione Chiesa, popolo di Dio. (…) Daniel non morì per volontà di dio ma degli omofobi”.

Successivamente ha preso la parola la suora Jeannine Gramick, fondatrice nel 1997, insieme a Padre Robert Nugent, presso l’arcidiocesi di Washington, di “New Ways Ministry”, un’organizzazione fondata con lo scopo di promuovere «Giustizia e riconciliazione fra lesbiche e omosessuali cattolici e la più vasta comunità cattolica». Per la sua attività, palesemente in contrasto con la dottrina cattolica, nel 1999 Suor Gramick, insieme a Padre Nugent, è stata oggetto di una notificazione da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede con la quale gli è stata “Permanentemente vietata ogni attività pastorale in favore delle persone omosessuali” e vietata l’eleggibilità “Per un periodo indeterminato, ad alcun ufficio nei loro rispettivi Istituti religiosi”.


.................


Leggi tutto: www.corrispondenzaromana.it



No hay comentarios:

Publicar un comentario