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lunes, 16 de febrero de 2015

Nietzsche diventa inaspettatamente il profeta di un nuovo tipo di socialismo


Nietzsche spiegato a “un ragazzino che non capiva nulla” (Hitler)


di Adriano Scianca

“Non è in alcun caso possibile […] studiare e nemmeno ‘immaginare’ la Rivoluzione conservatrice tedesca, nella novità che essa rappresenta rispetto alle tendenze conservatrici precedenti, prescindendo dalla ‘scuola’ di Moeller”

Il senso per il brand, se non altro, non gli mancava. Ci sarebbe la ferrea legge della cronologia, tuttavia, a salvare Arthur Moeller van den Bruck dalla Norimberga postuma per il suo “Das Dritte Reich”, uscito dieci anni prima dell’avvento al potere dell’altro Terzo Reich, quello più famoso. Suicidandosi nel 1925, del resto, lo scrittore aveva già chiarito in anticipo e con una certa definitività la questione nazismo, che sarebbe andato al potere solo otto anni dopo. C’è poi il famoso incontro con il futuro Führer allo Juni-Klub, al 22 di Motzstrasse, a Berlino, nella primavera del 1922. Rumor postbellici, e perciò interessati, raccontano di due giudizi lapidari incrociati e contrari: “Lei ha tutto ciò che a me manca” (Hitler a Moeller). “Questo ragazzo non capisce nulla” (Moeller a Rudolf Pechel, su Hitler, alla fine dell’incontro). Non così per il fascismo, che Moeller celebrò con un articolo dall’eloquente titolo di “Italia docet”, uscito sulla rivista Gewissen il 6 novembre 1922. Era ovviamente l’esplicita militanza nietzscheana di Mussolini a rendere comprensibile un fenomeno come il fascismo a questo figlio di un notabile prussiano e di una donna di origini olandesi, al cui cognome egli attinse, affiancandolo a quello paterno, per un vezzo nobiliare.

Agli scritti nietzscheani di Moeller dedica ora un importante saggio Stefano G. Azzarà, docente di Storia della filosofia politica all’Università di Urbino: “Friedrich Nietzsche. Dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice”. Quattro saggi di Arthur Moeller van den Bruck (Castelvecchi, 225 pp., 22 euro). I quattro scritti, tre dei quali sono presentati qui per la prima volta in italiano, sono “Nietzsche il ciandala”, del 1899, “Friedrich Nietzsche (1844-1900)”, del 1906, “Il ritorno di Nietzsche” e “Nietzsche e il socialismo”, entrambi del 1919.

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