Iraq. «Da arcivescovo cattolico mi trovo in difficoltà a dirlo, ma abbiamo bisogno di un intervento militare»
Per l’arcivescovo di Erbil, Bashar Warda, per quanto «sventurata» questa è l’unica soluzione. «I raid aerei non bastano»
«Non è rimasto molto tempo per i cristiani nella regione». Così ha dichiarato Bashar Warda, arcivescovo di Erbil, capitale del Kurdistan, parlando a un gruppo di parlamentari a Westminster, durante una visita a Londra. Chiedendo senza mezzi termini un intervento militare da parte dell’Occidente, ha dichiarato che «gli attacchi aerei non sono sufficienti» e che il numero dei cristiani dal 2003 è calato «in modo drammatico», riporta la Bbc.
«INTERVENTO NECESSARIO».
«Da cattolico, mi trovo in difficoltà a dire questa cosa ma voglio un’azione militare, non c’è altro modo ormai» per fermare lo Stato islamico e impedire l’estinzione dei cristiani iracheni. L’arcivescovo ha aggiunto: «Vi prego di concentrarvi sulla necessità di un’azione militare. Quello che stiamo vedendo ha conseguenze peggiori per il mondo di quanto avvenuto in Afghanistan. Sempre più giovani vanno a combattere con l’Isis. C’è bisogno di un intervento militare per cacciarli via dai villaggi» della piana di Ninive.
«SOLUZIONE SVENTURATA».
«SOLUZIONE SVENTURATA».
Monsignor Warda non nasconde il dramma di questa richiesta e definisce questa soluzione «spiacevole», «sventurata», sulla quale però sono d’accordo i leader di tutte le denominazioni cristiane della regione.
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