La concordia come forma di credibilità
Scritto da Don Giuseppe Liberto
Significativa anche la derivazione da cum cordis,cioè, armonia di cuori, distintivo caratteristico dei poveri in spirito, dei miti, dei costruttori di pace, di tutti quelli, cioè, che credono e si sforzano di camminare sull’unica strada che conduce alla beatitudine della vita.
Orazio, nelle sue Epistole, scrive un verso che suona così: quid velit et possit rerum concordia discors, cioè,quale sia il significato e il potere dell’armonia discorde delle cose (I, 12,19). Il poeta si riferisce alle teorie di Empedocle che concepiva l’universo come perpetua lotta fra due principi contrari: Amore e Discordia.
Orazio, nelle sue Epistole, scrive un verso che suona così: quid velit et possit rerum concordia discors, cioè,quale sia il significato e il potere dell’armonia discorde delle cose (I, 12,19). Il poeta si riferisce alle teorie di Empedocle che concepiva l’universo come perpetua lotta fra due principi contrari: Amore e Discordia.
L’espressione, ormai, è usata per significare l’armonia che deriva da una positiva diversità di pareri, d’idee o di sentimenti; armonia che non elimina le differenze, omologando tutto e rendendo tutti uguali, ma dà vita alla polifonia delle differenze che, alimentate dalla concordia, costruisce la civiltà dell’amore.
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Il vangelo di pace è realizzato dal Messia, il Re pacifico,
che col suo sacrificio annunzia qual è il prezzo della vera pace.
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