Moschea a Milano: è un’enigma anche per la giunta. Una? Due? O una “provvisoria”?
Majorino, assessore alle politiche Sociali della giunta Pisapia: «Escludo che si riesca a costruire una moschea entro expo 2015». E propone una moschea “a tempo determinato”
La moschea a Milano si farà? Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, esponenti della giunta del Comune parlano di una nuova possibile strada. Sarebbe allo studio della giunta l’ipotesi di una “moschea provvisoria” per l’Expo 2015. Questa opzione si aggiunge alle altre due, già vagliate dalla giunta guidata da Giuliano Pisapia, che prevedono la costruzione di una grande moschea al Palasharp, voluta dal Caim, l’associazione islamica vicina ai Fratelli musulmani, e un’altra in zona Viale Certosa, finanziata e gestita dai governi di Marocco e Giordania.
LA MOSCHEA PROVVISORIA. Il dibattito sulla costruzione della moschea milanese, dopo tre anni di trattative con le associazioni islamiche, non è ancora approdato a un risultato. L’assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino, in una dichiarazione di ieri ha escluso infatti «che si riesca a costruire una moschea entro il 2015». L’obiettivo del Comune era quello di dotare la città di uno spazio di culto per gli islamici in vista dell’Expo. «Per quella data – ha aggiunto Majorino - bisognerà comunque trovare un luogo di culto dignitoso». L’assessore alle politiche Sociali è impegnato, insieme al vicesindaco Ada De Cesaris, nelle trattative con le associazioni musulmane di Milano, divise sul progetto del Caim e sulla necessità di avere una o più moschee. Vista la difficoltà di trovare una risposta al problema la giunta ha ventilato l’ipotesi di una moschea “a tempo determinato”, «una soluzione provvisoria, solo per la durata di Expo», ha specificato Majorino.
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