Translate

miércoles, 4 de febrero de 2015

La coerenza è una virtù che ha un fondamento metafisico: il principio di non contraddizione.


Mattarella, Adinolfi e la croce democristiana


di Roberto de Mattei

Il 31 gennaio Sergio Mattarella è stato eletto dodicesimo presidente della Repubblica italiana. Tra i più entusiasti per l’evento, si è distinto il direttore de “La Croce”, Mario Adinolfi, che, sullo stesso giornale, il 3 gennaio, ne aveva vaticinato l’elezione. Tutti ormai sanno chi è Sergio Mattarella, ma pochi ancora conoscono Mario Adinolfi. Wikipedia lo presenta come un «giornalista, politico, giocatore di poker e blogger italiano».

Ha avuto una turbinosa carriera politica, passando dalla Democrazia Cristiana all’ala ulivista del Partito popolare, poi al Partito Democratico (nelle cui fila è stato per pochi mesi deputato) e infine a Scelta civica di Mario Monti. Nel marzo 2014 Adinolfi ha pubblicato Voglio la mamma. Da sinistra contro i falsi miti di progresso e, per presentare il libro, ha percorso l’Italia costituendo una “compagnia” che comprende la giornalista Costanza Miriano, lo psicoterapeuta Marco Scicchitano, e padre Maurizio Botta dell’Oratorio di San Filippo Neri.

Il successo della tournée ha spinto Adinolfi ad un nuovo più impegnativo passo: la fondazione del quotidiano “La Croce”, che esce in edicola dal 13 gennaio 2015. Si tratta di un’impresa onerosa che, secondo i collaboratori di Adinolfi sarebbe finanziata da una parte delle ingenti somme da lui vinte al tavolo da gioco e dai proventi di Voglio la mamma. Con questa iniziativa Adinolfi si è posto l’ambizioso traguardo di presentarsi come il leader o quantomeno il principale referente di un nuovo soggetto politico-culturale cattolico e ha chiamato i suoi sostenitori ad una prima adunata generale per il 13 giugno a Roma. È il momento dunque di scoprire le carte.

Adinolfi scrive su “La Croce” che bisogna ringraziare il Signore per “il miracolo” dell’elezione di Mattarella ed esalta con queste parole “l’accoppiata” tra Palazzo Chigi e Quirinale: «Mattarella è un cattolico e lo è anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Attenzione, non si tratta di due cattolici all’acqua di rose, di quelli che dichiarano vaghi riferimenti alla fede e poi affondano in comportamenti pubblici e privati più che discutibili. Stiamo parlando di due cattolici praticanti, da Santa Messa tutte le domeniche, da una moglie sola, non stitici di figli. E stiamo parlando di due popolari, di due figure rilevanti del fu Partito popolare italiano fondato da don Sturzo. Questa duplice matrice è un unicum, mai nella storia italiana si era verificata una condizione del genere sull’asse tra Palazzo Chigi e il Quirinale. (…) Quel che è certo è che in questo 31 gennaio 2015 l’Italia volta pagina e lo fa con due figli di don Sturzo e due cattolici veri nei ruoli di maggior peso» (“La Croce”, 31 gennaio 2015).

Per ignoranza o per dimenticanza, Adinolfi commette un errore.

...........


No hay comentarios:

Publicar un comentario