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lunes, 13 de enero de 2014

Il concetto di “Gender” presuppone che qualsiasi orientamento sessuale – eterosessuale, omosessuale, bisessuale e transessuale – sia equivalente e debba essere accettato dalla società. L’obiettivo è il superamento dell’“eterosessualità forzata” e la creazione di un uomo nuovo...


«Il sesso selvaggio e il “gender” mirano a distruggere la famiglia e creare un nuovo ordine mondiale»

Vito Punzi

Intervista alla sociologa e critica letteraria tedesca Gabriele Kuby: «Attraverso la rivoluzione sessuale globale le élite al potere attaccano l’ordine della creazione e, così facendo, tutta l’umanità»





La tedesca Gabriele Kuby, nata a Costanza nel 1944, è per formazione sociologa e autrice di saggi legati all’educazione e alla sessualità. Madre di tre ragazzi, si cimenta volentieri anche con la traduzione dall’inglese (per oltre vent’anni nell’ambito dell’esoterismo e della psicologia). A lungo impegnata nei movimenti studenteschi tedeschi sorti dal Sessantotto, Gabriele Kuby si è convertita ed è entrata nella Chiesa cattolica ricevendo il sacramento del battesimo il 12 gennaio 1997, festa del Battesimo di Gesù. Il suo primo libro (Mein Weg zu Maria – Von der Kraft lebendigen Glaubens, La mia strada verso Maria – Sulla forza della fede viva) è stato un best-seller.

Come pubblicista concentra il suo interesse sui vicoli ciechi intrapresi dalla società moderna, indicando la via d’uscita in una nuova coscienza dell’esperienza cristiana. L’unico suo libro pubblicato in Italia è Gender Revolution. Relativismo in azione (Cantagalli 2008) e rappresenta un grido d’allarme indirizzato a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea: in ogni ambito del vivere pubblico va riconosciuta come fondamento della famiglia la differenza sessuale tra uomo e donna. A un anno fa risale il suo ultimo libro pubblicato in Germania, La rivoluzione sessuale globale. Distruzione della libertà in nome della libertà: «Era il 31 settembre del 2012 – ricorda Gabriele Kuby – quando ho avuto il privilegio di consegnare personalmente una copia del libro a Benedetto XVI, e per me è stato un grande incoraggiamento sentirgli dire “Ringraziamo Dio per quello che dice e scrive”».

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Un altro riferimento interessante per le sue valutazioni è stato il libro della studiosa belga Marguerite A. Peeters, La globalizzazione della rivoluzione culturale occidentale…

Non interessante, fondamentale, perché mi ha aperto gli occhi. Da parte mia mi sono concentrata sul nocciolo di quella rivoluzione: la deregulation delle norme morali che regolano la sessualità. La rivoluzione sessuale globale viene promossa dalle élites al potere. Ho già detto di Onu e Unione Europea, ma con esse si deve intendere l’intera rete di impenetrabili sotto organizzazioni: di queste fanno parte gruppi industriali globalizzati, grandi fondazioni come Rockefeller e Guggenheim, persone molto ricche come Bill e Melinda Gates, Ted Turner e Warren Buffett, o grandi Ong come la International Planned Parenthood Federation e l’Unione Internazionale delle lesbiche e degli omosessuali (Ilga). Tutti questi soggetti lavorano nei livelli superiori della società avendo a disposizione enormi risorse economiche. E tutti hanno un interesse comune: ridurre la crescita della popolazione su questo pianeta. L’aborto, il controllo delle nascite tramite contraccettivi, la distruzione della famiglia: tutto questo serve lo scopo della creazione di un nuovo ordine mondiale.






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