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viernes, 3 de mayo de 2013

Non è nelle grandi cose che si gioca la partita del vivere, ma nella fatica del quotidiano.

Contro gli scettici del post-moderno
di Julián Carrón

Non è nelle grandi cose che si gioca la partita del vivere, ma nella fatica del quotidiano. Un brano dell'introduzione all'ultima Équipe, "Un evento reale nella vita dell'uomo"



«La vita dell’uomo si svolge laggiù tra le case, nei campi. Davanti al fuoco e in un letto. E ogni giorno che spunta ti mette davanti la stessa fatica e le stesse mancanze. È un fastidio alla fine […]. C’è una burrasca che rinnova le campagne - né la morte né i grossi dolori scoraggiano. Ma la fatica interminabile, lo sforzo per star vivi d’ora in ora, la notizia del male degli altri, del male meschino, fastidioso come mosche d’estate - quest’è il vivere che taglia le gambe» (C. Pavese, Dialoghi con Leucò). 

Cesare Pavese ha identificato bene la sfida che ciascuno di noi è chiamato ad affrontare ogni giorno. Non è davanti alle grandi burrasche che ci giochiamo la partita del vivere. Per quelle possiamo riuscire perfino a tirare fuori delle energie a noi sconosciute. È la fatica interminabile del quotidiano che fa scalpore. Perciò è davanti al quotidiano «vivere che taglia le gambe» che ogni ideologia, teoria o credenza misura la sua verità in questi tempi postmoderni. Nel grande mercato delle ideologie tutto sembra avere lo stesso valore. Una teoria vale l’altra. Niente di nuovo sotto il sole. Lo scetticismo accomuna tutte le posizioni.

Anche il cristianesimo deve misurarsi con una tale provocazione. Anzi, noi cristiani siamo i primi interessati a verificare la sua capacità di rispondere a tale sfida. 

Il cristianesimo nel nostro tempo ha subito l’influsso della mentalità dominante e si trova davanti a concezioni diverse di esso, più o meno contrastanti tra di loro. Ridotto a un’altra ideologia tra le tante, appunto. O a un’altra etica. O a un altro culto. Ma qualsiasi sia l’immagine che ognuno si fa del cristianesimo, trova la sua pietra d’inciampo in questa sfida, che nessuno può cercare di evitare, tanto è stringente.

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