Il dialogo passa anche dalla musica
Protagonista del programma che unisce musica dell’Europa occidentale e russa è il soprano Svetlana Kasyan, del teatro Bolshoi di Mosca, che già si è fatta conoscere nei principali teatri italiani. Nata a Batumi, in Georgia, Svetlana Kasyan ha origini curde (i famigliari provengono da Iran e Siria). Da bambina nei primi anni Novanta ha perso il padre durante gli sconvolgimenti vissuti dalla Georgia post-sovietica. La sua vicenda biografica riflette il dramma delle guerre che più volte hanno colpito e ancora sconvolgono la regione tra Caucaso e Medio oriente. Con la famiglia ha trovato rifugio in Kazakistan, dove ha iniziato a studiare come cantante per poi approdare al conservatorio di Mosca. «Quando gli organizzatori mi hanno chiesto di partecipare a questo concerto per la pace - racconta a Popoli.info - ho accettato subito. Avendo vissuto in prima persona i bombardamenti, la realtà dei rifugiati, il pianto dei bambini, desidero ripetere a tutti “Basta guerre!”. Dio dice a tutti i credenti: “Non uccidere”. Il pianto di ogni bambino sale direttamente al Signore».
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