Osservatorio Internazionale
Cardinale Van Thuân
Relazioni tenute nei giorni scorsi da Stefano Fontana:
La “Caritas in veritate”.
La metafisica alla radice di una nuova cultura per un nuovo modello di sviluppo
Giovedì 3 ottobre 2013 si è tenuto a Verona (Italia), nella sala conferenze della Cattolica Associazioni, il convegno “Cristianesimo e nuovi modelli di economia. Concretizzare la Caritas in veritate come strumento operante nel sistema economico” organizzato dall’associazione Nuova Costruttività. Il convegno prevedeva un Intervento introduttivo di Mons. Giancarlo Grandis, Vicario episcopale per la cultura della diocesi di Verona, dal titolo “Il cristiano non sta a guardare” a cui sono seguite tre relazioni: S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo ausiliare di Roma, delegato per la pastorale universitaria della diocesi e Cappellano di Montecitorio: “Dalla fede religiosa alla fede teologale”; Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân: “La Caritas in veritate. La metafisica alla radice di una nuova cultura per un nuovo modello di sviluppo”; Alberto Cetti, Manager di Arredoluce: “La legge della domanda e offerta dinontorganica”.
Riportiamo qui di seguito la relazione di Stefano Fontana
Leggi: http://vanthuanobservatory.org
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Il problema dello sviluppo
nella
“Caritas in veritate”
Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo e Parrocchia di San Paolino Patriarca di Udine.Udine, 9 ottobre 2013, sala Paolino di Aquileia
L’enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate” (CV) è interamente dedicata al tema dello sviluppo. Però lo affronta in un modo molto diverso da come di solito lo affrontiamo noi. L’enciclica si chiede a quali condizioni possiamo parlare di sviluppo, cosa ci deve essere prima dello sviluppo perché possiamo parlare di sviluppo.
Ci sono due modi di affrontare il problema. Il primo consiste in questo: cosa si debba intendere per sviluppo lo stabiliamo noi, lo stabiliscono gli elettori alle elezioni, lo stabiliscono gli amministratori e i legislatori, oppure le imprese nazionali o multinazionali oppure i burocrati dell’Unione europea. Insomma, lo stabilisce qualcuno che ha il potere di farlo. In questo caso, i criteri dello sviluppo sono relativi, cambiano nel tempo, dipendono dalle diverse maggioranze elettorali o dai diversi cicli economici.
Riportiamo qui di seguito la relazione di Stefano Fontana
Leggi: http://vanthuanobservatory.org/
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L’ideologia del genere:
conseguenze sociali
Centro Diocesano di Spiritualità San Fidenzio, Novaglie (Verona), Domenica 13 ottobre 2013 - Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione Naturale della FertilitàIn questa mia relazione non descriverò in cosa consista la cosiddetta ideologia del genere e non ne farò la storia. Mi concentrerò solamente sulle sue conseguenze sociali, giuridiche e politiche. Queste conseguenze, come vedremo, non sono indifferenti alle conseguenze religiose e teologiche. Il mio orizzonte di riferimento è la Dottrina sociale della Chiesa.
Riportiamo qui di seguito la relazione di Stefano Fontana
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