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domingo, 7 de diciembre de 2014

Che fine ha fatto “el continente de la esperanza”?


Il declino dei cattolici in America latina, sempre meno numerosi e sempre più insipidi

Rodolfo Casadei


Un’indagine del Pew Research Center mostra come ormai in Sudamerica i protestanti sopravanzino i cattolici in tutto. Numeri, pensieri, parole e opere


Non solo sempre meno numerosi e non solo sempre più secolarizzati. C’è tanto altro da dire sui cattolici latinoamericani e sui loro conterranei protestanti, ci sono un sacco di scoperte sfiziose nell’indagine sulla religiosità dei latinoamericani realizzata dal Pew Research Center di Washington e diffusa a metà di novembre.

I commenti della stampa italiana si sono concentrati sulla flessione percentuale dei cattolici sul totale degli abitanti del continente a vantaggio dei protestanti e dei non affiliati e sulle loro opinioni eterodosse in materia di dottrina morale e di diritto canonico. 

Mentre scendevano dal 92 al 69 per cento della popolazione sudamericana adulta fra il 1970 e il 2014 (una flessione media di mezzo punto percentuale all’anno), i cattolici assorbivano gran parte dei valori secolari, fino a dichiararsi, in molti paesi, in maggioranza favorevoli a riforme radicali della dottrina morale e della disciplina canonica cattolica includenti: 
  • la legittimità del ricorso agli anticoncezionali (16 paesi su 19),
  • l’accettabilità del divorzio (13 paesi su 19), 
  • l’introduzione dell’ordinazione sacerdotale femminile (8 paesi su 19) 
  • e del clero sposato (9 paesi su 19). 

Donne prete e sacerdoti sposati sono l’opzione prevalente di una minoranza di paesi ma di un numero assoluto di cattolici maggioritario, in quanto ottengono la maggioranza nei paesi più popolosi: nel solo Brasile i favorevoli all’ordinazione femminile sarebbero il 78 per cento, mentre maggioranze di cattolici favorevoli al clero sposato si trovano in Brasile, Argentina, Cile e Venezuela. 

In Argentina e Uruguay maggioranze assolute di cattolici sono favorevoli al matrimonio fra persone dello stesso sesso, in Cile e Messico lo sarebbero maggioranze relative.

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