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sábado, 5 de julio de 2014

LGBT: il vero dramma è capire se uno è LGBT o LGBTTIQQ2SA


Arrivano anche in Italia 
i 58 gender di Facebook. 


Da oggi anche nei profili italiani del social network ci potrà definire il proprio sesso in tanti modi diversi. E intanto la comunità arcobaleno britannica non sa più se chiamarsi LGBT o essere più inclusiva ribattezzandosi per esempio LGBTQQIAP


Con un paginone trionfale appositamente dedicato, Repubblica annuncia che da oggi, come è già avvenuto negli Stati Uniti (vedi qui), anche in Italia Facebook offre ai propri utenti la possibilità di «definire la propria identità di genere in ben 58 modi diversi». Tutti naturalmente selezionati «sotto la stretta supervisione dell’Arcigay».

FEMMINIELLO. 

«Più o meno dalla mezzanotte di oggi, infatti», informa Maria Novella De Luca, «nell’area in cui si indica il proprio sesso, e dove oggi campeggiano “maschio” o “femmina”, si aprirà anche la voce “personalizzata”. E lì ci si potrà riconoscere in ben 58 definizioni diverse, ed indicare anche se si vuole essere contattati con il pronome maschile o femminile». O anche “neutro” – aggiungiamo noi – qualunque cosa questo significhi. Per arricchire l’articolo con una nota di colore, poi, la giornalista di Repubblica si sofferma a disquisire sulla «scelta che spiazza di più» da parte di Facebook, e cioè la decisione di inserire tra le opzioni anche il termine tradizionale napoletano “femminiello”.

DEMOCRAZIA. 

Tuttavia tempi.it si permette di saltare interamente la parte folcloristica per riportare ai lettori la morale tratta da Repubblica da questa innovazione social: «In realtà – osserva Maria Novella De Luca – l’elenco è così vasto e così pieno di sinonimi che non è facile, se non inseguendo le sfumature, individuare le differenze. Ad esempio tra “femmina trans” o “trans femmina”. Di certo che su un social da miliardi di utenti ci si possa definire “altro” rispetto alle due metà del mondo, è sicuramente un buon esercizio di democrazia».

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