Cardinale Müller: «Nell’attacco al matrimonio come unione di uomo e donna, assistiamo al suicidio dell’umanità»
Il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede ha parlato a margine del Colloquio interreligioso internazionale “Humanum”
«Nell’attacco al matrimonio come unione complementare di uomo e donna, stiamo assistendo a una specie di suicidio dell’umanità stessa. Soprattutto nell’Occidente secolarizzato, in Europa, Usa e Nord America». Parla così in un’intervista al National Catholic Register il cardinale Gerhard Müller, a margine del Colloquio interreligioso internazionale “Humanum. La complementarietà tra uomo e donna” (qui alcune testimonianze).
«ECCEZIONALE UNITÀ».
Il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede ha commentato così il simposio dove è intervenuto anche papa Francesco: «È qualcosa di straordinario che così tante comunità cristiane e 13 diverse religioni di tutto il mondo si siano riunite per dare testimonianza alle convinzioni basilari sul matrimonio. Anche se provenienti da diverse tradizioni, visioni del mondo, categorie e concezioni, c’è stato un eccezionale grado di unità circa la natura del matrimonio».
VALORE DELLA NATURA UMANA.
VALORE DELLA NATURA UMANA.
Che cos’hanno in comune tante denominazioni cristiane e religioni diverse? «Ciò che tutti condividiamo è un comune riferimento alla natura umana, agli aspetti essenziali dell’esistenza umana e della relazione tra uomo e donna. (…) La famiglia non è qualcosa di isolato. Appartiene a una famiglia più grande, al suo stesso popolo, a una storia, regione e cultura. Questo sottolinea che non siamo individui isolati, ma esseri creati da Dio per vivere insieme».
«FAMIGLIA IN CRISI».
«FAMIGLIA IN CRISI».
Il cardinale ha anche affermato che un simile incontro è stato organizzato solo ora a causa della «crisi che la famiglia sta affrontando», tale che «è aumentato il nostro bisogno di una testimonianza internazionale e interreligiosa». Infatti oggi «la famiglia è in tanti luoghi sull’orlo del precipizio: dobbiamo fermarci e non fare quell’ultimo passo, ora che è ancora possibile tornare indietro».
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