Se Renzi consiglia Chesterton all’Europa, noi lo consigliamo anche agli studenti (e alle casalinghe) sotto l’ombrellone
di Annalisa Teggi
E quando i freddi pedanti ci fecero osservare, quali freddi eventi meccanici dovessero accadere, dal buio le nostre anime dissero: «può darsi, ma vi sono cose più probabili». (G. K. Chesterton)
Di recente ho letto l’opinione di un critico letterario che si lamentava delle solite letture estive consigliate dagli insegnanti. La proposta «innovativa» che lui suggeriva era di fare una bella assemblea di fine anno in cui gli studenti propongono ai loro insegnanti e compagni i libri che vorrebbero leggere. Magari è vero che c’è qualcosa da dire sulle letture estive, ma certo non concordo sul fatto che l’insegnante debba abdicare al suo compito di autorevole riferimento e lasciare agli alunni l’autogestione educativa.
Dunque, se dai critici non giungono esaltanti prospettive, accolgo invece con entusiasmo la proposta del premier Matteo Renzi, che cita di nuovo Chesterton e suggerisce una lettura che sì, dovrebbe essere presa in considerazione dai nostri insegnanti. Ma anche dalla casalinga che si porta Novella 2000 sotto l’ombrellone e anche all’impiegato che finalmente si gode un po’ di ferie. Perché Chesterton scrisse sempre pensando all’uomo comune, e non agli eruditi. E se grazie a un rumore mediatico si accende un fascio di luce sul signor Chesterton, io mi ci butto senz’altro a capofitto e ne approfitto a man bassa. Dunque, Matteo Renzi ha dichiarato: «Sull’identità per tenere insieme un popolo consegnerò all’Europa un libretto di Chesterton, Il Napoleone di Notting Hill, se non mi buttano fuori prima. Racconta la storia di un sindaco pazzo – tema sul quale sono sensibile – che si batte per la sua comunità e insegna che anche un luogo insignificante è poetico se riflette l’identità che tiene insieme un popolo».
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