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sábado, 7 de noviembre de 2015

Alcuni passaggi di un documento scritto da papa Paolo VI nel lontano 1970 ...


Quando Paolo VI esortò alla difesa della vera fede


di Paolo VI


Per la loro estrema attualità e per comprendere l'origine del disorientamento oggi presente nella Chiesa, riproponiamo alcuni passaggi di un documento scritto da papa Paolo VI nel lontano 1970.

Esortazione apostolica Quinque iam anni (8.12.1970) A cinque anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, n. II in EV 3/2874-2876.

/ n. 2874 > / (...) la condizione presente della fede esige da parte di noi tutti un maggiore sforzo, perché tale parola, nella sua pienezza, giunga ai nostri contemporanei e le opere compiute da Dio siano a essi mostrate senza alcuna adulterazione, con tutta l’intensità d’amore della verità che li salva. Infatti, nel momento stesso in cui

- la proclamazione della parola di Dio nella liturgia registra, grazie al Concilio, un meraviglioso rinnovamento;

- l’uso della Sacra Scrittura diventa sempre più familiare in mezzo al popolo cristiano;

- i progressi della catechesi, purché attuati secondo gli orientamenti conciliari, permettono di evangelizzare in profondità;

- la ricerca biblica, patristica e teologica offre spesso un prezioso contributo all’espressione viva del dato rivelato:

ecco che molti fedeli sono turbati nella loro fede da un cumulo di ambiguità, d’incertezze e di dubbi che la toccano in quel che essa ha di essenziale.

Tali sono: i dogmi della SS. Trinità e cristologico, il mistero della SS. Eucaristia e della presenza reale, la Chiesa come istituzione di salvezza, il ministero sacerdotale in mezzo al popolo di Dio, il valore della preghiera e dei sacramenti, le esigenze morali riguardanti, ad esempio, l’indissolubilità del matrimonio o il rispetto della vita umana. Anzi, si arriva a tal punto da mettere in discussione anche l’autorità divina della Sacra Scrittura, in nome di una radicale demitizzazione.

n. 2875 > / Mentre il silenzio avvolge a poco a poco alcuni misteri fondamentali del cristianesimo,vediamo delinearsi una tendenza a ricostruire, partendo dai dati psicologici e sociologici, un cristianesimo avulso dalla tradizione ininterrotta, che lo ricollega alla fede degli apostoli, e ad esaltare una vita cristiana priva di elementi religiosi.

n. 2876 > / Eccoci allora chiamati - noi tutti che abbiamo ricevuto, con l’imposizione delle mani, laresponsabilità di conservare puro e integro il deposito della fede e la missione di annunciare incessantemente il Vangelo - a offrire la testimonianza dalla nostra comune obbedienza al Signore. Per il popolo, che ci è stato affidato, è diritto imprescindibile e sacro il ricevere la parola di Dio, tutta la parola di Dio, di cui la Chiesa non ha cessato di acquistare una sempre più profonda comprensione. Per noi è grave e urgente dovere di annunciargliela instancabilmente, perché esso cresca nella fede e nella intelligenza del messaggio cristiano e dia testimonianza, con tutta la sua vita, della salvezza in Gesù Cristo.




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