Affidiamo il 2014 a Maria Regina della storia
di Roberto de Mattei
Eppure, dopo l’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria, avvenuta il 28 giugno, in meno di una settimana l’Europa precipitò in una terribile guerra. Dal 1914 al 1918 la migliore gioventù europea si dissanguò in una lotta fratricida. Quasi nove milioni di uomini mancarono all’appello al termine di questa conflagrazione globale. Fu durante la guerra che il comunismo fece irruzione nella storia, iniziando a diffondere i suoi errori dalla Russia nel mondo. Apparendo a Fatima, il 13 maggio 1917, lo stesso anno della Rivoluzione sovietica, la Madonna diede la chiave di lettura di quanto stava accadendo e sarebbe avvenuto: si trattava di un castigo per i peccati dell’umanità.
Senza conoscere le rivelazioni ai tre pastorelli della Cova da Iria, un grande autore cattolico, mons. Henri Delassus, dedicò nel 1919 un profondo libro a Les pourquoi de la guerre mondiale. Ogni guerra, spiegava, è il castigo dei peccati delle nazioni. Essa è un atto di giustizia, ma anche di suprema misericordia, perché attraverso le sofferenze apre i cuori alla verità e al bene da cui ci si è allontanati.
Dal 1914 fino ai nostri giorni una spirale di disordine ha avvolto l’umanità. Quattro grandi Imperi crollarono, l’equilibrio europeo fu sconvolto e al mostro del comunismo si affiancò quello del nazionalsocialismo. Le democrazie liberali rivelarono la loro ipocrisia e la loro fragilità e fu la seconda conflagrazione mondiale, con uno spaventoso bilancio di 55 milioni di morti, fra i quali 45 milioni di europei.
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