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jueves, 7 de marzo de 2013

LA CHIESA SECONDO RATZINGER

Quella «nuova coscienza» che arriva da Guardini

di Carlo M. Fedeli

Le ultime parole di Benedetto XVI ai porporati, citando il teologo veronese, suo maestro. «La Chiesa non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente… E il suo cuore è Cristo». Ecco da dove nasce questa sintonia

Salutando giovedì scorso i Cardinali, Benedetto XVI ha voluto consegnare loro, come ultimo atto della sua testimonianza e del suo magistero, «un pensiero semplice» sulla Chiesa e il suo mistero, un pensiero - ha detto - che «mi sta molto a cuore».

Per esprimerlo si è lasciato aiutare da due espressioni di Romano Guardini. 

  • La prima proviene dalla raccolta di meditazioni La Chiesa del Signore, pubblicata nel 1965, l’anno in cui Guardini compiva ottant’anni e i Padri del Concilio Vaticano II approvavano la costituzione Lumen Gentium (il Papa ha accennato alla dedica personale di Guardini, che gli è stato maestro e amico: essa gli rende «particolarmente care» le parole di questo libro). La Chiesa «non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente… Essa vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi… Eppure nella sua natura rimane sempre la stessa, e il suo cuore è Cristo». 
  • La seconda espressione è la parte finale dell’affermazione con cui, agli inizi della sua carriera di docente, Guardini aprì una serie di conferenze su Il senso della Chiesa, pronunciate nell’ottobre del 1922 a Bonn, al convegno annuale dell’associazione dei laureati cattolici: «La Chiesa si risveglia nelle anime».
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