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martes, 5 de marzo de 2013

Italia - un cattolico su cinque ha votato per Grillo

L'ultimo bonus dei cattolici al centrodestra

di Massimo Introvigne

La ricerca dell'IPSOS «Elezioni 2013. Il voto dei cattolici» non va presa per oro colato. Infatti la sua identificazione dei cattolici praticanti patisce lo stesso limite di molte ricerche precedenti. Si basa su risposte a domande formulate al telefono secondo il metodo CATI (Computer assisted telephone interviews, interviste telefoniche realizzate con l'aiuto del computer: il quale computer non telefona, ma seleziona il campione).

Abbiamo appena constatato in Italia che il metodo CATI non garantisce le previsioni elettorali, perché molti italiani non dicono la verità ai sondaggisti. E le ricerche che io stesso ho pubblicato insieme a Pier Luigi Zoccatelli sulla Sicilia mostrano - insieme ai lavori di altri sociologi sul Veneto - che, se paragoniamo nella stessa zona le risposte CATI a un conteggio minuzioso alle porte delle chiese nel weekend, troviamo forti discrepanze. Molti dicono al telefono che vanno a Messa ma poi di fatto non ci vanno.

La premessa della ricerca IPSOS è che in Italia c'è uno straordinario 33,3% di persone che vanno a Messa tutte le settimane, e che questo dato del 2013 è addirittura aumentato rispetto al 32,8% del 2011. Risultati che indurrebbero a un grande ottimismo, se non fosse che si tratta appunto di dati telefonici CATI. Sulla base delle citate ricerche tramite conteggi effettivi si può invece ritenere che il 33,3% di praticanti dichiarati - che comunque esprimono un'adesione «teorica» alla Chiesa che non è priva di significato - vada ridotto intorno al 18% di praticanti effettivi. Anche la stima IPSOS secondo cui il 69,5% degli italiani è costituito da praticanti cattolici almeno saltuari non regge al confronto con altre ricerche, che riducono questa cifra a meno della metà.

Avanzate dunque queste riserve - che non sono di poco conto -, e detto che IPSOS distingue fra praticanti «impegnati» nelle parrocchie e nei movimenti e praticanti «assidui», che si limitano ad andare regolarmente a Messa, esaminiamo i risultati della ricerca.
Possiamo distinguere fra i partiti e gli schieramenti che prendono tra i cattolici più voti di quanti ne prendono tra i votanti in generale e quelli che ne prendono di meno.

Il partito che, da questo punto di vista, ha un rapporto più favorevole con l'elettorato cattolico è il Pdl, che prende tra i votanti cattolici impegnati l'1,8% in più - sempre rispetto al suo risultato generale - e tra gli assidui il 3,2% in più. Bene anche - come sempre nel voto cattolico - le formazioni di centro: Monti va perfino meglio del Pdl fra gli impegnati (+4,6%) anche se non tra gli assidui (+2,6%). Anche la Lega Nord prende più voti tra i cattolici impegnati (+1,3%) e assidui (+1,5%) di quanti ne prenda tra gli elettori in generale.

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www.lanuovabq.it/

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