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martes, 24 de marzo de 2015

Un manifesto da sottoscrivere: non c’è ragione senza verità e verità senza ragione.


Un’amicizia piena di verità e di ragione. Un manifesto da sottoscrivere


Senza dialogo sulla verità la convivenza civile e la democrazia rischiano di diventare oppressione della maggioranza, totalitarismo culturale


Il manifesto dei nostri vent’anni e della Fondazione Tempi


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Come dice Giussani, cultura è la coscienza sistematica e critica della propria esperienza. Riguarda pertanto più la vita che lo studio. Non che lo studio non sia necessario, ma è inutile se non è applicato alla vita, comprendendone i fattori che la rendono migliore e in grado di fronteggiare difficoltà e contraddizioni. La capacità critica, infatti, non sta tanto nella denuncia di ciò che non va – a questo sono buoni tutti –, ma nel riconoscimento di ciò che va, difendendolo e proponendolo a tutti. «Vagliate tutto e trattenete il valore», diceva San Paolo, incitando a scoprire la positività ultima del reale, il motivo per cui vale la pena di vivere. Questa scoperta non è facoltativa, anche se non è spontanea: richiede un impegno, un impegno culturale, un impegno con la vita e della vita.

Se la vita non è data, è rubata, portata via. La vita, infatti, non è nostra. L’abbiamo ricevuta; ogni giorno la riceviamo contro la fatalità che potrebbe negarla e distruggerla. La vita è dipendenza, dall’aria, dal cibo, dagli altri e soprattutto dal suo senso, ovvero dal rapporto che la vita tende a ricercare e stabilire con tutto quel che esiste. Penetrare il senso, ecco lo scopo e il fascino della vita, il perché della ragione, che esplora instancabile sé e la natura.

Ma un tale lavoro appare oggi fortemente ostacolato. Si fronteggiano due estremismi, che stanno progressivamente invadendo la mentalità comune, riempiendola di faziosità. Da una parte c’è chi attribuisce alla ragione un arbitrio illimitato, senza confini e senza dipendenze: una ragione senza verità. Dall’altra c’è chi ritiene che la verità, di un’idea o di una fede, non abbia bisogno di comprensione e di assenso: una verità senza ragione. In entrambi i casi si manifesta una pretesa delirante, che, oltre a produrre gli stessi effetti di violenza, inaridisce lo spirito in una meschinità soffocante.

Non c’è ragione senza verità e verità senza ragione.

La ragione si sviluppa attraverso le risposte e le promesse con cui la realtà conferma e purifica i desideri. La verità è la risposta ultima, totalizzante, che rispetta la ragione e ne fa emergere la capacità, perché anche quando è misteriosa, non dominabile, si manifesta con la forza di un’attrazione positiva e vincente. Nella corrispondenza tra verità e ragione sta il compimento della libertà della persona, della sua unicità e irriducibilità. Nessuna prevaricazione è ammessa, sia essa in nome della ragione o della verità.

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