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lunes, 27 de julio de 2015

Dopo l’attentato di Suruc, gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo con Ankara per creare una zona franca al confine tra Turchia e Siria


Combattere lo Stato islamico (e i curdi) per prendersi la Siria. Ora Erdogan ha il via libera di Obama


Leone Grotti


Dopo l’attentato di Suruc, gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo con Ankara per creare una zona franca al confine tra Turchia e Siria




Turchia e Stati Uniti hanno trovato un accordo per creare una zona franca nel nord della Siria, lungo il confine con la Turchia. L’area si estenderà per quasi 110 chilometri a ovest del fiume Eufrate fino alla provincia di Aleppo. Lo scopo è quello di strappare il territorio allo Stato islamico, per poi controllarlo.

L’ACCORDO. Da anni Ankara chiede di imporre una no-fly zone nel nord della Siria per entrare nello Stato governato da Bashar al-Assad e creare una zona cuscinetto, un’enclave turca. Gli Usa si sono sempre opposti, ma dopo l’attentato condotto dallo Stato islamico in Turchia il 20 luglio, a Suruc, nel quale hanno perso la vita 32 persone, qualcosa sembra essere cambiato. In base all’accordo, Ankara lascerà che gli aerei della coalizione guidata dall’America contro l’Isis decollino dalla base di Incirlik, concessione finora sempre negata. In cambio, potrà mettere in sicurezza la zona al confine.

RAID CONTRO I CURDI. Dopo l’attentato dei jihadisti, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha ordinato attacchi contro l’Isis, ma ha anche approfittato per colpire i curdi. Sia quelli del Pkk, risvegliando un conflitto decennale, sia quelli dell’Ypg, che in Siria stanno combattendo proprio lo Stato islamico e ne hanno impedito l’espansione. Le autorità curde, che dicono di essere state colpite dai carri armati turchi, hanno denunciato «l’aggressione» di Erdogan, che prende di mira loro «invece dei terroristi».


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