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sábado, 23 de julio de 2016

Le folli linee guida scolastiche adottate dal “Boarding Schools Association” britannico racchiudono emblematicamente il pensiero e gli obiettivi dell’ideologia gender.


Le scuole del Regno Unito adottano il pronome neutro ‘zie’. E’ giusto educare i bambini alla “fluidità sessuale” ?


di Rodolfo de Mattei


Avanza a passi da gigante il “gender” nelle scuole inglesi. Nel Regno Unito sono state infatti, recentemente, emanate delle nuove linee guida scolastiche con le quali si invitano ufficialmente gli insegnanti a rivolgersi ai bambini con il folle pronome neutro ‘zie’ in sostituzione di ‘lui’ o ‘lei’, onde evitare di mettere in difficoltà gli alunni dall’identità sessuale “confusa”.

L’iniziativa come scrive il “Daily Mail”
“mira a aiutare gli insegnanti a navigare nel ‘campo minato’ delle identità di genere e trattare con i bambini e adolescenti che non vogliono essere identificati con pronomi maschili o femminili”.
Il provvedimento arriva direttamente dal “Boarding Schools Association” (BSA), l’associazione britannica deputata a rappresentare gli organi direttivi di scuole e collegi, la formazione del personale e la promozione dell’istruzione pubblica e privata.

APPRENDERE LA NEOLINGUA GENDER

In base alla nuova direttiva del “BSA”, gli insegnanti dovranno apprendere il nuovo “linguaggio” promosso nelle linee guida scolastiche al fine di rendere più “queer” il sistema di istruzione. I docenti avranno il compito di studiare il vocabolario gender per poter comprendere ed assimilare i termini rappresentativi delle sempre nuove e mutevoli identità di genere: neologismi come ‘genderqueer‘, termine con il quale si indicano gli individui che rifiutano di identificarsi nella “classica” dicotomia maschio/femmina o ‘pansessuale‘, ad identificare una persona onnivora di sesso, ossia attratta da tutti, uomini, donne, transessuali e chissà cos’altro.



Alex Thompson, vice direttore esecutivo del “Boarding Schools Association”, ha sottolineato al quotidiano inglese The Telegraph, come le linee guida appena emanate si pongono l’obiettivo di aiutare il personale scolastico oggi in difficoltà nelle gestione dei bambini “transgender”.
“Gli insegnanti, di tutti i livelli si sono fatti domande su questi temi e si sentono all’oscuro su ciò che è politicamente corretto e hanno paura di offendere i giovani, in gran parte di età compresa tra 13 e 18, confusi riguardo la loro identità di genere”.
UNA STRATEGIA AMPIA

L’adozione del pronome neutro all’interno degli istituti scolastici britannici è solo l’ultimo tassello di un piano strategico più ampio. Le linee guida del “Boarding Schools Association” in materia di linguaggio da adottare all’interno delle scuole arrivano infatti dopo che appena un mese fale principali scuole femminili della Gran Bretagna hanno ricevuto l’indicazione di smettere di chiamare gli alunni “ragazze” o “giovani donne” per non rischiare di offendere coloro che ancora mettono in discussione la propria identità di genere.

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