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martes, 15 de marzo de 2016

Uno slogan di grande fortuna recita: «Il 20% della popolazione mondiale detiene l’80% delle ricchezze», ma contro gli slogan non valet argumentum


Ricchi e poveri, la realtà contro gli slogan

di Rino Cammilleri

Uno slogan di grande fortuna perché di grande impatto emotivo recita: «Il 20% della popolazione mondiale detiene l’80% delle ricchezze». È di solito accompagnato da quest’altro: «I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri». Come tutti gli slogan di origine comunista ha grande fortuna presso i preti, perché sembra evangelico. Anche le eresie sembrano evangeliche, da qui il loro successo, di volta in volta, nella storia. Ma non sono evangeliche, perché manca loro il fondamentale requisito della verità. Cioè, sono balle.

La resistenza, nella mente di chi ci crede, alle cifre che dimostrano il contrario è perciò frutto di psicologie non umili (per dire il meno). Gli slogan permettono di sentirsi dei «buoni» che puntano il dito contro i «cattivi», occupazione che, per i frequentatori dei c.d. centri sociali (mera autodefinizione, in realtà sono covi di anarchici) dà senso a un’esistenza che altrimenti non ne avrebbe alcuno. Per certo clero giovane è una sirena fortissima, in quanto consente di consacrarsi alle «virtù attive» a tutto discapito di quelle «passive». Per i digiuni di teologia, traduco: agitarsi di più e pregare di meno, fino a convincersi che una marcia di protesta e/o solidarietà valga, agli occhi di Dio, più di cento ore di adorazione in ginocchio.

E veniamo ai numeri, sia pur convinti che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire: ancora nel 1990 metà della popolazione mondiale viveva con meno di due dollari al giorno; nel 2015 quel cinquanta era sceso al dieci (fonte la Banca Mondiale) e ancora scenderà fino a sparire in breve tempo. Esageriamo? Nel periodo considerato, in Cina la povertà estrema è calata dal 61 al 4%. Ma queste sono cifre, che non servono a niente con chi ragiona (si fa per dire) a colpi di slogan. Sì, perché lo slogan (dal tedesco schlagen, battere, martellare) è un concetto preconfezionato e ridotto in pillole, facile da memorizzare ed assorbire: consente alle menti semplici (e superbe) di credere di aver capito tutto senza bisogno di studiare.

Infatti, la logica (termine che non a caso viene da Logos: sì, proprio quello di san Giovanni evangelista) richiede esercizio, e l’esercizio è fatica. Invitare il pre-logico a guardare le cifre prima di parlare è inutile, perché in lui scatta l’allarme del manzoniano, e ignorante, Renzo di fronte a chi lo vuol fregare col «latinorum». 

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