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sábado, 12 de marzo de 2016
La legge è al vaglio della Corte Suprema e presuppone che i genitori non possano crescere bene i figli «senza lo Stato»
La Scozia affida ogni bambino al controllo di un funzionario statale: «Rischio “Grande Fratello”»
di Benedetta Frigerio
È stata posta al vaglio della Corte Suprema del Regno Unito la legge scozzese che prevede che dal 31 agosto del 2016 ogni bambino dalla nascita ai 18 anni sia affidato a una “persona nominata” dallo Stato per monitorare il suo “benessere”. Il governo ha difeso la misura a centro del dibattito come necessaria a rendere la Scozia «il miglior paese al mondo per la crescita dei bambini». Come riporta la Bbc, la legge fa parte della strategia “Getting right for every child” (“Ottenere il giusto per ogni bambino”), ideata nel 2008 e finalizzata «soprattutto alla sicurezza, la protezione da abusi, negligenza o danni» dei bambini e successivamente inserita nella normativa “Children and young people act 2014”.
GENITORI PREOCCUPATI. A portare la norma al vaglio della Corte Suprema sono state diverse associazioni per le famiglie, i bambini e l’educazione, che stanno guidando la campagna “No to name person”, contro la logica del «Grande fratello» insita nella legge. Quanti si oppongono alla misura hanno spiegato che la legge dà ai funzionari statali un potere molto pericoloso, tanto che persino lo Scottish Parent Teacher Council, associazione che riunisce i genitori degli studenti, ha sollevato le sue perplessità pubblicando un sondaggio in cui si mostra «l’alto livello di preoccupazione» diffuso tra genitori e insegnanti.
A INSAPUTA DELLE FAMIGLIE. La strategia prevede che «la “persona nominata” offra consigli e sostegno in risposta alla richiesta di un bambino o di un genitore». Ma chi si oppone alla legge ne sottolinea l’ambiguità, per cui i bambini potranno parlare con i loro “tutori” anche all’insaputa dei genitori. Ascoltata in questi giorni dalla Corte Suprema, Aidan O’Neill, del Christian Institute, ha fatto notare che ad esempio se a un adolescente viene prescritta la contraccezione, la “persona nominata” ne sarà al corrente senza più l’obbligo di informare i genitori. Anzi, ha aggiunto O’Neill, «potrà lei stessa consigliare al bambino di prendere la pillola contraccettiva, senza il consenso dei genitori».
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