Translate

domingo, 27 de diciembre de 2015

Il totalitarismo occidentale e la teocrazia orientale hanno un nemico comune: il cristianesimo


L’Occidente prodigo tornerà da suo Padre


di Giovanna Jacob

La libertà di coscienza può portare alla fede ma può portare anche all’ateismo e all’anti-teismo. La differenza fra l’ateo e l’anti-teista è che il primo non crede che Dio esista, il secondo non vuole che Dio esista; l’ateo rispetta la fede altrui, l’anti-teista la vuole distruggere.


Caro direttore, in precedenza ho spiegato che la maggior parte degli intellettuali e dei giornalisti occidentali si rifiutano di ammettere che lo “scontro di civiltà” non è più da tempo una semplice ipotesi accademica. È un fatto gigantesco confermato da una mole gigantesca di fatti. Essi non accettano questo fatto, e fanno di tutto per nasconderlo agli altri e a sé stessi, in primo luogo perché è oggettivamente spaventoso e in secondo luogo perché dimostra in maniera definitiva l’infondatezza dell’ideologia marxista, i cui avanzi irranciditi sono ancora incrostati nella loro mente. Se infatti lo “scontro di civiltà” esiste, allora la “lotta di classe” fra il nord e il sud del mondo, che essi hanno sempre predicato, semplicemente non esiste. Questi stessi intellettuali e giornalisti si rifiutano pure di ammettere che la civiltà occidentale è la civiltà più grande del mondo. Se infatti lo ammettessero, sarebbero costretti a rinnegare il dogma multiculturale, secondo cui tutte le culture e tutti i valori avrebbero lo stesso valore, uguale a zero.

Accanto a questa maggioranza di intellettuali e giornalisti che negano l’evidenza dello “scontro di civiltà” in nome del marxismo e del multiculturalismo, esiste anche una consistente minoranza di intellettuali e giornalisti che non la negano: negano soltanto che la civiltà occidentale abbia ancora qualcosa di cristiano. Secondo loro, la civiltà occidentale avrebbe cominciato a camminare solo a partire dal cosiddetto Rinascimento, quando l’élite culturale cominciò ad allontanarsi dalla fede cristiana, e avrebbe cominciato a correre speditamente sulla strada del progresso solo nel secolo dei Lumi, quando l’élite approdò finalmente all’ateismo.

Per loro tutte le religioni sarebbero false, tutte ostacolerebbero il progresso dell’umanità, tutte sarebbero causa di divisioni e guerre e da tutte quindi l’umanità dovrebbe cercare di liberarsi. Essi descrivono l’attuale “scontro di civiltà” come lo scontro fra una civiltà ancora religiosa (islam) e una civiltà ormai completamente irreligiosa e quindi progredita (occidente). Dal momento che secondo loro nessuna religione può avere qualcosa di buono e quindi nessuna può essere migliore delle altre, questi individui sono costantemente tesi nello sforzo di dimostrare che fra cristianesimo e islam non ci sono grosse differenze. Il fatto che attualmente in Medio Oriente i sudditi del califfato ammazzino i cristiani ma i cristiani non ammazzino i sudditi del califfato, li mette un po’ in difficoltà. Ma loro non si perdono d’animo: “Esistono anche terroristi e criminali cristiani: i mafiosi siciliani, i terroristi dell’Ira, i terroristi della destra bianca cristiana, il norvegese Anders Breivik …”. Ansiosi come sono di dimostrare che dalle viscere del cristianesimo potrebbe uscire in ogni istante un terrorismo non meno temibile di quello islamico, nelle ore immediatamente successive alla strage di San Bernardino si dicevano tutti sicuri che gli autori della strage appartenessero alla “estrema destra cristiana”. Ma più che sui terroristi presunti cristiani di oggi, puntano i riflettori della propaganda sui cristiani presunti criminali di ieri: crociati, inquisitori, conquistadores e quant’altri. “Se i terroristi dell’Isis oggi massacrano i cristiani”, dicono, “sappiate che in passato i cristiani hanno massacrato milioni di musulmani, milioni di ebrei, milioni di Indios, milioni di eretici, milioni di presunte streghe e milioni di scienziati…”.

Il problema è che, nonostante la macchina della propaganda anti-cristiana abbia funzionato a pieno regime dal secolo del Lumi ad oggi, i cristiani di oggi non sembrano davvero il branco di fanatici assetati di sangue dipinti da questa propaganda. La gente vede un Papa che invita i fedeli a dialogare con tutti e a soccorrere i bisognosi provenienti da ogni parte del mondo. E vede anche un gran numero di fedeli che lo fanno veramente. Gli intellettuali e i giornalisti di cui sopra spiegano che la maggioranza dei cristiani avrebbero smesso di essere delle persone orribili e avrebbero cominciato ad essere le persone tutto sommato perbene che vediamo oggi solo ne secolo dei Lumi. Fu allora, infatti, che il cristianesimo avrebbe assorbito i valori dell’illuminismo: libertà, uguaglianza, fraternità, diritti universali dell’uomo, parità fra uomo e donna, separazione fra trono e altare, democrazia e qualcos’altro. Essi concludono con una nota di speranza: “Se ce l’ha fatta il cristianesimo ad adattarsi alla modernità, tanto più ce la potrà fare l’islam”.


..............

Leggi di Più: www.tempi.it





No hay comentarios:

Publicar un comentario