sábado, 31 de enero de 2015

Un Parlamento radicale che si nasconde dietro un Presidente cattolico


Mattarella al Quirinale, per liquidare i cattolici


di Stefano Fontana

Un Presidente cattolico che dirà di non essere lì in quanto cattolico ma “a servizio delle istituzioni”

Qualche giorno fa La Nuova Bussola aveva pubblicato un articolo sulle elezioni presidenziali dal titolo: “Non un cattolico”. Invece è stato eletto proprio un cattolico, Sergio Mattarella. Abbiamo quindi perso? Certo, abbiamo perso, ma questo non significa aver sbagliato. Che un quotidiano come La Nuova Bussola chieda che al Colle non salga un cattolico è già di per sé strano e indicatore di un tempo di confusione. Che poi un Parlamento in cui i cattolici sono una sparuta e scomposta minoranza elegga proprio un cattolico è la cartina al tornasole di una anomalia ormai strutturale e fuori controllo.

Facciamo un semplice ragionamento. Stanno transitando in Parlamento molti disegni di legge che, se approvati, sconvolgerebbero in profondità – anzi capovolgerebbero – la società italiana, cominciando dalla famiglia e arrivando poi a tutto il resto. Il disegno di legge Scalfarotto, il Cirinnà e il Fedeli - solo per attenersi ai più noti – aprirebbero alla dittatura omosessualista, ai matrimoni gay con adozioni e (domani) filiazione tramite l’eterologa, all’insegnamento gender nelle scuole obbligatorio per tutti. Distruggendo la famiglia si arriva sempre ad un regime dittatoriale. Per il semplice motivo che per negare la natura ci vuole un grande potere, che solo le dittature posseggono. Ammettiamo, quindi, che tutto questo “pacchetto” – nonostante le proteste di piazza – venga approvato: tutte quelle leggi avranno la firma del nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella. La firma di un Presidente cattolico. Del resto, Mattarella, “uomo delle istituzioni”, non potrà farci nulla, appunto perché “uomo delle istituzioni”.

Copioni di questo genere ne abbiamo già visti molti. L’Italia cattolica non c’è più, ma i cattolici servono ancora perché sono loro che devono – da “adulti” – completare l’esodo del popolo italiano dall’Italia cattolica. Il modo migliore per fare questo è essere “uomini delle istituzioni”. Basta pensare che la Costituzione sia superiore al Vangelo e il gioco è fatto.

Sergio Mattarella è “cattolico”, ma, come si sa, di cattolici oggi ne esistono di diversi generi. Quello di Mattarella è il genere della vecchia “sinistra DC” che oggi ha come una rivincita postuma.

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