sábado, 20 de diciembre de 2014

“Sarebbe più corretto parlare di Cristianità più che di Europa”


Altro che secoli bui. La lezione di Rodney Stark sul Medioevo e le crociate




Sfatati in un libro molti luoghi comuni su un periodo della storia spesso descritto come oscuro. E un esempio illuminante sulla battaglia di Lepanto

Oggi sul Corriere della Sera appare una lunga recensione di Paolo Mieli al libro del sociologo Rodney Stark, La vittoria dell’Occidente (Lindau). I lettori di Tempi conoscono già Stark (qui una nostra intervista), oggi insegnante di Scienze sociali presso la Baylor University in Texas. Quest’ultimo libro, così come i precedenti, dimostra come il cristianesimo sia stato motore, e non zavorra, per lo sviluppo dell’umanità nella storia.

SUPERIORITA’ OCCIDENTALE. 

Il ragionamento di Stark, evidenziato da Mieli, è che sono le idee a fare la differenza. E che è il mondo occidentale, basato sulla cultura greca prima e cristiana poi, ad aver dato linfa allo sviluppo. 

Un esempio? La polvere da sparo. La inventarono i cinesi, eppure per secoli non la utilizzarono per le armi da fuoco. 

«Già nell’antichità, su tantissime tecnologie cruciali la Cina era molto avanti rispetto all’Europa. Quando però i portoghesi vi arrivarono nel 1517, scrive provocatoriamente Stark, “trovarono una società arretrata in cui le classi privilegiate ritenevano più importante azzoppare le ragazzine bendando loro i piedi, che sviluppare tecniche agricole più produttive di quelle che avevano per far fronte alle frequenti carestie”».

Perché la società occidentale si è dimostrata nel corso dei secoli sempre superiore alle altre? 

«Perché la scienza e la democrazia sono nate in Occidente, insieme all’arte figurativa, ai camini, al sapone, alle canne dell’organo e a un sistema di notazione musicale? Perché è accaduto che, per parecchie centinaia di anni a partire dal XIII secolo, soltanto gli europei avevano gli occhiali e gli orologi meccanici? E successivamente telescopi, microscopi e periscopi? Per le idee, dice Stark: “solo gli occidentali hanno pensato che la scienza fosse possibile, che l’universo funzionasse secondo regole razionali che potevano essere scoperte”».

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