jueves, 31 de enero de 2013

"Nel predisporre i nostri programmi di aiuto, deve essere determinante non ciò che possiamo fare, bensì ciò che dobbiamo fare, poiché tutto possiamo in Colui che ci dà forza"»

«Padre Lardo», la carità oltre la Cortina di ferro


di Stefania Careddu

31/01/2013 - Il 31 gennaio di dieci anni fa moriva padre Werenfried, fondatore di "Aiuto alla Chiesa che soffre". Dall'inizio nel 1947 con l'aiuto ai profughi tedeschi ai "boat-people" vietnamiti del 1976. Un uomo sempre fiducioso in «Colui che ci dà la forza»

Nei suoi nomi sono racchiusi la storia, lo stile e la fede di un uomo che ha dedicato la vita ai sofferenti e ai perseguitati, scomparso il 31 gennaio di 10 anni fa.Werenfried - che significa combattente per la pace - è quello che scelse quando, a 21 anni, l’olandese Philip Van Straaten decise di farsi monaco premostratense.

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«Ricordo la prima volta che l’ho incontrato. Era il 2002: aveva quasi novant’anni, ma quel fisico così debilitato e la sedia a rotelle non riuscivano a contenere la sua indomabile energia», confida Ilardo che all’epoca era un collaboratore di Acs invitato alla riunione annuale dei sacerdoti che beneficiano di una borsa di studio. «L’arrivo di padre Werenfried non era previsto. I suoi collaboratori - continua - gli avevano tenuto nascosto che ci sarebbe stato quell’incontro perché non volevano si affaticasse troppo». Ma «era impossibile fermare padre Werenfried». Così «quel giorno irruppe nella sala accolto da un fragoroso applauso: si formò una lunghissima fila di sacerdoti, religiosi e religiose che volevano ringraziarlo non solo per la borsa di studio, ma per tutto quello che quel gigante della carità aveva fatto per la loro Chiesa». «Angola, India, Perù, Iraq, Polonia, Ucraina. Venivano da ogni parte del mondo. E lì - conclude Ilardo - mi accorsi di quanto realmente fosse immensa la sua opera».

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