sábado, 20 de mayo de 2017

La prima Camera di Commercio gay friendly, per volontà di un gruppo di imprenditori gay e imprenditrici lesbiche


Propaganda gay: nasce in Italia la Camera di Commercio delle imprese gay friendly


da Luca Romani


La propaganda gay, come è noto, agisce su più livelli: giuridico, sociale, politico ed anche economico. L’ultima iniziativa riguarda infatti proprio il settore delle imprese con il lancio in Italia di Iglbc, sigla indicante la prima Camera di Commercio gay friendly, sorta per volontà di un gruppo di imprenditori gay e imprenditrici lesbiche.

L’idea di base, come si legge nel comunicato, è che “le discriminazioni sessuali sul lavoro non solo siano in giuste, ma anche antieconomiche: la perdita può arrivare infatti anche all’1,7% del PIL di un Paese. Ecco perché ora anche in Italia il mondo dell’impresa si apre al coming out e alla manifestazione dell’identità, sulla scia di esperienze analoghe nel mondo”.

L’iniziativa italiana segue l’esempio di altre realtà internazionali come l’americana NGLCC (National gay and lesbian Chamber of Commerce), alla quale aderiscono soggetti importanti come Facebook, Jp Morgan ed altri.

L’obiettivo è quello di mettere in campo una vera e propria azione di lobbying volta a promuovere le istanze arcobaleno.

Tra gli ispiratori figurano Justin Nelson, imprenditore gay statunitense, ideatore del movimento negli Stati Uniti e Angelo Caltagirone, promotore dell’iniziativa italiana già presidente di Edge, come si legge sul sito “la prima lobby italiana di professionisti, imprenditori e manager GLBT per il riconoscimento della ricchezza nella diversità“.

Fra i servizi offerti dalla Iglbc, si apprende sempre dal comunicato, vi saranno “la certificazione anti-discriminazione, una piattaforma di business interattiva, servizi di training, consulenza legale e fiscale, fino ad un progetto di incubatore per start up“.

Il piano di normalizzazione dell’omosessualità allarga dunque, ulteriormente, i propri tentacoli andando a costituire un network di imprese unite tra loro più dagli obiettivi ideologici che da quelli di business.


Leggi tutto: www.osservatoriogender.it


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