lunes, 7 de marzo de 2016

Costanza Miriano, è un caso internazionale per i suoi libri anticonformisti sulla ‪#‎famiglia‬.


Il segreto dello straordinario potere delle donne


di Costanza Signorelli


Scrivere la recensione di un libro di Costanza Miriano non è affatto semplice. Se dovessi trovare un aggettivo per definire i suoi libri direi senz’altro che sono esplosivi. (Sarà per questo che il Catholic Herlad l’ha recentemente definita «la scrittrice cattolica più pericolosa del mondo»?). Ad ogni modo, sono esplosivi perché, pagina dopo pagina, la Miriano ti trascina nella sua vita a dir poco movimentata, e anche in quella degli altri. Ti fa conoscere un sacco di persone, ti porta in casa di amici, parenti e conoscenti e ti ci fa pure ficcare un po’ il naso. E poi ti fa ridere (tanto) e piangere (poco), riflettere e scherzare, soffrire e gioire e chi più ne ha più ne metta. Tutto questo lo fa, tendenzialmente, sempre di corsa: ha quattro figli, un solo marito (precisa lei), è giornalista, scrittrice e ha molte, moltissime altre cose da fare.

Se a tutto questo, si aggiunge il fatto che la sua ultima fatica letteraria, Quando eravamo femmine. Lo straordinario potere delle donne (Sonzogno editore), ha per tema l’universo femminile e il ruolo della donna nella società (detto in altre parole, si tratta di un libro in cui una donna parla a due donne - le sue piccole figlie - di altre donne), ebbene, capirete anche voi che riassumerne i contenuti non sia cosa facile. Ma accetto di buon grado la sfida. E siccome sono donna anch’io – dunque le cose semplici e lineari non fanno per me – partirò dalla fine.

É un libro da leggere? Assolutamente sì. Perché quando si chiude la quarta di copertina, ti rimaneaddosso una contagiosa voglia di vivere, di fare sul serio, di andare sino in fondo. Di entrare nella vita con fiducia, qualsiasi sia la tua condizione. Di imparare ad amare di più e in modo più vero tuo marito, tua moglie e chi ti è affidato. In un certo senso sì, Costanza Miriano è pericolosa, perché dice la verità. Specialmente la dice sulle questioni più “scomode”. E la verità rende l’uomo libero dal potere e dalle mode, rende l’uomo se stesso. Soprattutto, a me pare, questo suo nuovo libro racconta la verità sul rapporto tra uomo e donna. Sul loro amore e sulla verità dell’amore.

Scrive la Miriano: «Amare il destino dell’altro ogni giorno e farlo sotto le pieghe dell’abitudine è robaforte. Non è per pesi piuma, per chi è fuori allenamento, per chi si spaventa davanti alle difficoltà. Una vera storia d’amore non si arrende di fronte all’apparenza dei giorni sempre uguali, delle dinamiche che sembrano cristallizzate, della fatica che si fa a sorprendersi ancora. (…) Questi nostri cuori così limitati e fragili si confrontano con il desiderio illimitato di un amore che sia perfetto, che non si distragga né tradisca mai, che sia costante e sempre al massimo. (…). Il fatto è che un amore così nella realtà non esiste, ognuno di noi, uomo o donna, lo vuole ma nessuno di noi è capace, per quanta buona volontà ci possa mettere». Allora la questione fondamentale è capire che «il vero nome dell’amore è il perdono. Infinite volte al giorno, donne e uomini, ci dovremmo perdonare a vicenda per come siamo, cioè povere persone». E, insieme, è scoprire che «l’amore non è solo sentimento, ma è un comandamento» e che «il matrimonio si fa in tre: l’uomo, la donna e Dio».

Queste parole, nel libro, prendono carne nelle storie di tante donne (e uomini) che tutti i giorni ri-scelgono di dirsi di “sì”. Dentro alle fatiche, alle contraddizioni e alle incomprensioni, alle malattie e ai rancori. Storie di matrimoni che rifioriscono, di amori che si rinforzano in modo sorprendente, proprio quando tutto sembra esser perduto. Anche se la società intera vuol farci credere che l’amore “per sempre” sia roba da femminucce illuse, che se la fatica è troppa, allora è meglio lasciar perdere, e che poi - se addirittura si arriva a soffrire- non se ne parla proprio di continuare a stare insieme, ecco, questo libro racconta esattamente tutto il contrario. Ma si badi bene, non si parla di gente un po’ castrata e sfigata o addirittura un po’ masochista, questa è gente bella da far invidia.

Come la storia di Anna che si trova a fare i conti con la sterilità e l’impossibiltà di avere figli.

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