viernes, 12 de febrero de 2016

« Si può tracciare un parallelo con il 1930. Un grande incertezza e dinamiche (politiche) che poi hanno portato a una grande guerra ».


Il capo dell’esercito svedese lancia l’allarme: “potremmo trovarci in guerra nel giro di pochi anni”


di Lupo Glori


Il capo dell’esercito svedese, il generale Anders Brännström, ha messo in guardia i suoi uomini riguardo i concreti rischi di dover combattere una guerra in Europa contro avversari qualificati «nel giro di pochi anni».

L’allerta, motivata dalla sempre più critica situazione sociale svedese, dalle recenti decisioni politiche interne, e dalla crescente instabilità globale, è stata pubblicata in un documento militare interno inviato anche ai dipendenti pubblici, ai politici e agli ospiti della prossima annuale settimana di manovre e dimostrazioni militari.

Discutendo il nuovo bilancio militare approvato l’anno scorso dal governo svedese per il 2016-2020, il generale Brännström ha infatti affermato: «L’esigenza della nostra capacità di sostenere combattimenti armati contro un abile avversario era chiara, e questo nel quadro dell’obiettivo di creare una linea di fronte contro l’attacco militare e difendere la Svezia. L’ambiente globale che stiamo vivendo, che è dimostrato anche da decisioni strategiche (prese dai politici) ci porta alla conclusione che potremmo trovarci in guerra nel giro di pochi anni».

Il generale ha quindi sottolineato come le esercitazioni militari, che questo anno saranno focalizzate sulla capacità del esercito svedese di combattere e sopravvivere ad una guerra invernale, dovranno essere condotte avendo questa situazione della sicurezza bene a mente.

Commentando le sue dichiarazioni al Aftonbladet, il più diffuso tabloid svedese, il generale Brännström ha specificato come dietro al suo monito di allarme vi sia la progressiva insicurezza sociale europea, dove le campagne militari portate avanti dallo Stato Islamico e la diffusione dell’instabilità in Ucraina potrebbero presto portare a coinvolgere la Svezia in un conflitto armato dopo 200 anni: «Si può tracciare un parallelo con il 1930. Un grande incertezza e dinamiche (politiche) che poi hanno portato a una grande guerra. Quella volta siamo riusciti a rimanerne fuori. Ma non è affatto certo che potremmo riuscirci anche questa volta».

Le dichiarazioni del generale Anders Brunnström sono tanto più gravi in quanto solitamente le figure militare di alto livello, e in particolare, i capi di un esercito si astengono da lanciare allarmi riguardo contingenti questioni sociali e politiche.

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