miércoles, 16 de septiembre de 2015

“ La parresia, il confronto non è conflitto. Non è mettersi in condizione di combattere l’avversario. Il confronto è mettersi sul piano del dialogo e confrontarsi nel rispetto con lealtà e umiltà”


Scelti i padri del Sinodo. Ci sono anche due parroci

di Lorenzo Bertocchi



Saranno circa 270 i padri sinodali che dal prossimo 4 ottobre fino al 25 daranno vita alla XIV assemblea generale del Sinodo dei vescovi dal titolo “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo”. A questi vanno aggiunti i collaboratori del segretario speciale, uditori e uditrici. L’elenco dei partecipanti è stato diffuso ieri dalla Sala stampa vaticana. L’attesa era soprattutto per la lista di nomine pontificie, mentre per quanto riguarda i padri nominati dalla varie Conferenze episcopali del mondo i nomi erano già stati precedentemente ratificati dal Papa. Un primo dato è che la lista di nomine pontificie, rispetto a quella del Sinodo 2014, aumenta, passando da 26 a 45, ma vediamo nel dettaglio la “geografia” del sinodo.

La cabina di regia è rappresentata dal Segretario Generale, cardinale Lorenzo Baldisseri, che proprioieri al quotidiano Avvenire sottolineava l’importanza del “metodo di svolgimento” per la buona riuscita dell’assemblea. A questo proposito sappiamo che dovrebbero esserci delle novità, annunciate a suo tempo dallo stesso Baldisseri, ma che ancora non sono state specificate. Nel Sinodo 2014 ci fu, ad esempio, la scelta di non rendere pubblici i singoli interventi dei padri, pubblicando, invece, il documento di metà lavori. Rispetto ai temi di dibattito, al Sinodo 2015, dichiara il Segretario Generale, “certamente (…) si considereranno i cammini di fede di quelle situazioni che devono essere accompagnate in una pastorale d’integrazione.”

I presidente delegati sono quelli già a suo tempo stabiliti: i cardinali André Vingt-Trois (Parigi),AntonioTagle (Manila), Damasceno Assis (Aparecida) e Wilfrid Napier (Sud Africa). Relatore generale è sempre il cardinale ungherese Péter Erdo, segretario speciale mons. Bruno Forte e sottosegretario del sinodo mons. Fabio Fabene. La commissione che redigerà il messaggio finale, invece, è ancora da decidere. Ma veniamo alla lista dei padri di nomina pontificia. Dicevamo che sono ben 46 e vedono alcuni nomi di primissimo piano impegnati nel dibattito sinodale sui temi più delicati. Oltre al cardinale Walter Kasper, troviamo i cardinali Cristhoph Schonborn (Vienna), Godfried Daneels (emerito Bruxelles), Oscar Maradiaga (Tegucicalpa), la novità Dionigi Tettamanzi (emerito Milano), Carlo Caffarra (Bologna), gli statunitensi Timothy Dolan (New Yotk), Donald Wuerl (Washington) e mons. Blase Cupich (Chicago). Nutrita la pattuglia di italiani tra cui troviamo i cardinali Menichelli (Ancona), Bassetti (Perugia) e Montenegro (Agrigento), oltre al presidente del Governatorato dello Stato Pontificio, Giuseppe Bertello.

La novità sono due parroci convocati da papa Francesco: monsignor Saulo Scarabattoli, parroco aPerugia, e monsignor Roberto Rosa, parroco a Trieste. Il primo, oltre ad essere parroco nella centralissima Santo Spirito, è cappellano del carcere femminile e presidente dell’associazione caritativa “Amici del Malawi”. Il secondo, don Rosa, oltre a fare il parroco si occupa di coordinamento pastorale per la sua diocesi. Infine, sempre fra gli italiani, confermatissimo il direttore della Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro SJ.

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