jueves, 25 de junio de 2015

Il mondo si divida in due soli campi”: “da una parte Putin, dall’altra l’Fbi. Da una parte Maradona con i suoi presidenti latino-americani, dall’altra l’Europa dei dirigenti tradizionali.


Maradona, il Che in calzoncini che vuole governare la Fifa


di Maurizio Stefanini

El pibe de oro si candida a successore di Blatter. "Un poeta alla presidenza", commentano Oliviero Beha e Darwin Pastorin al Foglio. Ma il suo sprezzo per le regole potrebbe essere anche un limite

Oliviero Beha: “Maradona presidente della Fifa? Sicuramente non potrebbe fare peggio di quello che ha fatto Blatter!”. 

Darwin Pastorin: “Maradona presidente della Fifa? Non lo faranno mai, ma sarebbe un sogno bellissimo. Un poeta alla testa della Fifa. Il Mujica della Fifa, il Papa Francesco della Fifa!”. 

Dopo il principe giordano Ali bin al Hussein, Luís Figo, Zico, il presidente della Federcalcio liberiana Musa Bility, Michel Platini, il Tycoon sudcoreano e ex-vicepresidente della Fifa Chung Mong Joon, l’ex-presidente dell’Ajax e della Federcalcio olandese Michael van Praag, il camerunese ex-presidente della Federazione calcio africana Issa Hayatou, anche Diego Armando Maradona si candida alla successione di Blatter. 

Proposto esplicitamente dal presidente venezuelano Nicolás Maduro e implicitamente dal boliviano Evo Morales e dall’ecuadoriano Rafael Correa, il campione argentino ha fatto sapere della sua candidatura sul canale tv chavista Telesur. 

In particolare, attraverso l’uruguayano Victor Hugo Morales, il giornalista che assieme a lui aveva commentato per la stessa emittente le partite del Mondiale in Brasile. “Diego sarà candidato alla Fifa, con tutta l’autorità che ha”, ha detto nel corso del programma che sta trasmettendo le partite di Copa América”. “Diego è stato una punta di lancia fenomenale per parlare della corruzione della Fifa”.


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