domingo, 2 de febrero de 2014

«La tentazione è il pane nostro di ogni giorno. Se qualcuno di noi dicesse: “Ma io mai ho avuto tentazioni”, o sei un cherubino o sei un po’ scemo, no?»



Papa Francesco: 
«Il più grande peccato di oggi è che 
gli uomini hanno perso il senso del peccato»


Papa Francesco, nell’omelia alla Messa a Casa Santa Marta ha preso spunto, come nei giorni scorsi dalle letture su Davide. Il re, innamoratosi di Betsabea, moglie di un suo generale, manda il suo sottoposto in battaglia causandone la morte, così da poter conquistare la donna. Eppure Davide, pur essendo colpevole di adulterio e omicidio, non sente alcun rimorso per quanto da lui provocato. In fondo l’adulterio è solo «un problema da risolvere» e lui «non sente il peccato». A Davide, ha notato il Pontefice, «non gli viene in mente di chiedere perdono. Quello che gli viene in mente è: “Come risolvo questo?”».

O SEI CHERUBINO O SEI SCEMO. Questa presunzione, questo atteggiamento di sottovalutare il male che compiamo, può capitare a ognuno di noi. «Tutti siamo peccatori – ha detto papa Francesco – e tutti siamo tentati e la tentazione è il pane nostro di ogni giorno. Se qualcuno di noi dicesse: “Ma io mai ho avuto tentazioni”, o sei un cherubino o sei un po’ scemo, no? Si capisce… È normale nella vita la lotta e il diavolo non sta tranquillo, lui vuole la sua vittoria. Ma il problema – il problema più grave in questo brano – non è tanto la tentazione e il peccato contro il nono comandamento, ma è come agisce Davide. E Davide qui non parla di peccato, parla di un problema che deve risolvere. Questo è un segno! Quando il Regno di Dio viene meno, quando il Regno di Dio diminuisce, uno dei segni è che si perde il senso del peccato».


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