miércoles, 29 de enero de 2014

La Giunta del sindaco Ignazio Marino mostra chiaramente il suo volto ideologico con un’iniziativa che calpesta prepotentemente i diritti all’educazione della famiglia e che ha come prime vittime gli incolpevoli alunni indottrinati, in una fase decisiva della loro crescita, al pensiero unico omosessualista


Il comune di Roma porta l’ideologia 
del gender tra i banchi di scuola

di Lupo Glori

A Roma l’ideologia gender si insegnerà a scuola. Il Comune di Roma, attraverso l’assessorato alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità in collaborazione con l’Università La Sapienza e la casa editrice ISBN, ha, infatti, lanciato la campagna “Lecosecambiano@Roma”, per «sensibilizzare la popolazione scolastica capitolina delle Scuole secondarie di II grado al rispetto e alla valorizzazione delle differenze, contribuendo cosi a contrastare il bullismo omofobico».

L’iniziativa, firmata dall’assessore Alessandra Cattoi, si propone di educare i giovani alla cultura di genere e al rispetto dei diversi orientamenti sessuali e si articolerà su più livelli: sono previsti infatti, la compilazione di un questionario, un ciclo di incontri formativi con personaggi dello spettacolo e rappresentanti delle associazioni LGBT nelle vesti di «testimonals contro l’omofobia», un concorso a premi e, infine, un evento finale il 17 maggio nel giorno della giornata internazionale contro l’omofobia promossa dall’Unione Europea nel quale avverrà la premiazione del concorso e saranno presentati i risultati della ricerca.

Nella circolare inviata dall’Assessorato a tutte le scuole romane viene sottolineato il ruolo decisivo che spetta all’istruzione per contrastare l’omofobia e la transfobia fin dai banchi di scuola così come indicato dagli organismi internazionali, e in particolare, dall’Unione Europea. Tra gli obiettivi prefissati leggiamo:

«rilevare percezioni ed esperienze degli studenti per elaborare adeguati programmi anti-discriminazione; sensibilizzare i ragazzi sul valore delle differenze e sul rispetto delle scelte individuali; promuovere una visione positiva attraverso concrete testimonianze; dare informazione sui servizi presenti a Roma per le persone LGBT; contribuire alla lotta contro “l’omofobia interiorizzata e sociale”, promuovendo un nuovo approccio alla molteplicità degli orientamenti sessuali e delle identità di genere».

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