jueves, 23 de mayo de 2013

Biografia de Lutero - "Martin Lutero e Caterina von Bora. Il riformatore e la sua sposa" scritta da Federico A. Rossi di Marignano

Una biografia del riformatore e della sua sposa La donna che stupì Lutero

di Lucetta Scaraffia

In Italia non è frequente leggere buone biografie, scritte con precisione storica e gusto narrativo, e non sono neppure numerose le biografie di Lutero: da salutare con piacere, quindi, la buona biografia di Lutero -- e di sua moglie Caterina von Bora -- scritta da Federico A. Rossi di Marignano (Martin Lutero e Caterina von Bora. Il riformatore e la sua sposa, Milano, Ancora, 2013, pagine 416, euro 22) che narra con vivacità la vita del riformatore e il suo ruolo decisivo nella storia della Chiesa. 

Accessibile anche a chi non conosce bene i problemi e le svolte di quel periodo storico, la narrazione è anche ricca di particolari poco noti: come la storia del cognome Luther, frutto di una modifica voluta da Martino del cognome famigliare Luder, che in tedesco ha il significato poco onorevole di carogna. Pagine interessanti sono dedicate alla famiglia d'origine del riformatore, all'ascesa economica del padre, figlio di un contadino e poi minatore, che riesce però a sostenere gli studi del figlio promettente, che spera di avviare alla carriera forense.

Il rapporto di Martin con il padre è complesso, a cominciare dal cognome, ma senza dubbio importante. Anche nel favorire la decisione di sposarsi, presa comunque dopo un'esplicita proposta della ex-suora Caterina, originaria di una famiglia nobile se pure decaduta, che si rivelerà poi una scelta molto positiva. Non solo per i sei figli che nascono dall'unione, ma anche perché la donna, di sedici anni più giovane di lui, si era rivelata una bravissima padrona di casa, attiva e concreta -- nonostante avesse imparato in monastero il greco e il latino -- e ottima cuoca. Tanto che Martin, fino a quel momento magro e fragile, divenne rapidamente il corpulento tedesco che conosciamo dai ritratti, e probabilmente, sostiene il biografo, fu proprio l'amore per i manicaretti di Caterina, a cui non voleva rinunciare, che ne affrettò la fine.
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