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lunes, 2 de marzo de 2015

«Lontano da Roma, lontano da Vienna, si costruisce il duomo della Germania»


Da Lutero a Hitler: dove porta il pensiero del cardinale Marx

di Francesco Agnoli


Quello che sta accadendo nella Chiesa tedesca è estremamente interessante. Infatti, dopo l’abdicazione di Benedetto XVI, cioè di un papa tedesco, la fronda che covava da tempo, è esplosa. Prima guidata dal cardinal Kasper, poi, con ancora più decisione e durezza, dal cardinal Marx. Ironia vuole che a nominare arcivescovo di Monaco Frisinga e poi cardinale Reinhard Marx sia stato proprio Benedetto XVI.

Ebbene il cardinal Marx, alcuni giorni fa, come abbiamo già scritto (clicca qui) a seguito di un crescendo di polemiche contro la dottrina del matrimonio della Chiesa e dopo aver esaltato apertamente l’opera di Martin Lutero, ha dichiarato: «Non siamo una filiale di Roma… il Sinodo non può prescrivere nel dettaglio ciò che dobbiamo fare in Germania».

Si tratta di una affermazione pesante come un macigno, che porta ad almeno due considerazioni differenti. Partiamo dalla seconda parte della frase: sino a poco tempo fa il ritornello era assai diverso. Sembrava, a detta di Marx e di alcuni altri padri sinodali iper-attivi sui media compiacenti, che la strada del Sinodo fosse segnata: «Si arriverà, in un modo o nell’altro, dove vogliamo noi innovatori».

Dietro questa affermazione vi sono certamente due aspetti singolari: il ritenere che un Sinodo possa mutare un pensiero bimillenario, fondato sul Vangelo, e cioè che un dogma sia sottomesso alle maggioranze “parlamentari”, e il credere che queste maggioranze contino poi sino ad un certo punto, perché ci sarà chi saprà piegarle, volenti o nolenti i padri sinodali stessi.

Fatto sta che la mezza frase riportata sembra indicare un fatto: le cose appaiono cambiate, il cardinale tedesco non è più così sicuro che il Sinodo prenderà la strada da lui voluta. E allora alza la voce, batte i pugni.

Complice forse anche il fatto che la Chiesa tedesca si trova all’angolo, anche in Germania: da una parte chi insiste per cambiare tutto, così da copiare definitivamente, anche in materia di morale, le confessioni protestanti (certamente non particolarmente floride), dall’altra il crescente assedio anche mediatico (già notato in Italia dai vaticanisti Matzuzzi, Bertocchi e Tosatti), di chi, proprio in Germania, denuncia una Chiesa cattolica molto ricca di beni e denaro, potente, ma sempre più povera di fedeli.

In questo clima difficile il presidente dei vescovi tedeschi, cioè il già citato Marx, non può suonare l’attacco con un antico ritornello protestante, magari sparando sulla corruzione e sulla ricchezza della Roma cattolica. Neppure può ripetere, visti i conti della sua diocesi e le spese faraoniche di cui è protagonista, i ritornelli contro il capitalismo cantati in passato, sfruttando, con poca fatica e fantasia, il suo evocativo cognome.

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Leggi tutto: www.lanuovabq.it


Marx lancia la sfida: “Non siamo una filiale di Roma e non sarà un Sinodo a dirci cosa fare qui”

di Matteo Matzuzzi su Il Foglio del 26-02-2014

Che i vescovi tedeschifossero i più battaglieri sulle materie oggetto della riflessione sinodale lo si sapeva già. Lo scorso agosto, dopotutto, annunciarono che sarebbero calati su Roma con un documento recante in calce tutte le firme dei presuli favorevoli alle tesi proposte dal cardinale Walter Kasper. Oggi, poco soddisfatti dei risultati del primo appuntamento, il Sinodo straordinario dello scorso ottobre, si preparano alla sfida finale. Il presidente della loro conferenza episcopale, il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, chiarisce in conferenza stampa che “noi non siamo una filiale di Roma”.

Il porporato ha osservato che se nell’insegnamento si rimane in comunione con la Chiesa, nelle questioni meramente pastorali “il Sinodo non può prescrivere nel dettaglio ciò che dobbiamo fare in Germania”.Come scrive il Tagespost, la conferenza episcopale di Germania corre e non pare avere intenzione di attendere quel che accadrà il prossimo autunno e le successive decisioni papali: “Non possiamo aspettare fino a quando un Sinodo ci dirà come dobbiamo comportarci qui sul matrimonio e la pastorale familiare”. Marx ha anche annunciato che nelle prossime settimane sarà pubblicato un documento in vista dell’appuntamento di ottobre, verso il quale la Germania “ha una certa aspettativa”. Necessario, a giudizio del presidente della conferenza episcopale tedesca, trovare “nuovi approcci” in grado di “aiutare a garantire che le porte sono aperte”.

In una lunga intervista apparsa lo scorso gennaio sulla prestigiosa rivista America, edita dalla Comapgnia di Gesù, Marx chiariva che c’è tanto lavoro da fare in campo teologico. Dobbiamo trovare il modo perché le persone ricevano l’eucaristia. Non si tratta di trovare modi per tenerle fuori! Dobbiamo trovare modi per accoglierle. Dobbiamo usare la nostra immaginazione e chiederci se possiamo fare qualcosa. L’attenzione deve focalizzarsi su come accogliere le persone”.

Leggi tutto: www.corrispondenzaromana.it


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