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jueves, 5 de marzo de 2015

Il realismo fiorisce e porta frutto, il nichilismo rivoluziona, deprime e annienta


Mario Palmaro. Il buon seme fiorirà



di Cristina Siccardi

" Mario Palmaro: «un laico, generoso e impegnato, capace di sacrificare tutto, anche gli interessi personali, financo la propria vita, perché fino agli ultimi giorni, nonostante la malattia che gli aveva irrimediabilmente minato le energie fisiche, ha saputo servire la Chiesa e la sua missione di evangelizzazione e di cultura in modo assolutamente impagabile”» "



Non c’era citazione più propizia per dare inizio ad un’antologia di testimonianze dedicate al Professor Mario Palmaro, come quella che Alessandro Gnocchi, il suo specialissimo amico, nonché alleato inscindibile di battaglia per le verità di fede e di vita, ha scelto, curando una raccolta di importanti e bellissime testimonianze, dal titolo Mario Palmaro. Il buon seme fiorirà (Fede & Cultura, pp.152, € 16.00).

La citazione è tratta da quell’autore che i due amici hanno sempre stimato, amato e ammirato, Giovannino Guareschi: un cristiano tutto d’un pezzo; uno scrittore e giornalista geniale. Ai due inseparabili amici la pagina più cara degli insegnamenti guareschiani è racchiusa qui, ed è di un’attualità stupefacente: «Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo dal fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede a mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più; ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini d’ogni razza, d’ogni estrazione, d’ogni cultura» (p.5).

Mario Palmaro ha seminato come fa il buon contadino, il quale, anche quando arriva un evento distruttivo è così saggio da salvare e custodire il buon seme e al momento giusto darà grandi risultati, perché, essendo la storia guidata, secondo giustizia, non dall’uomo, ma dal Re dell’Universo ‒ come ogni cattolico è chiamato a credere ‒, l’importante è salvare il seme della fede, per poi continuare a seminarlo, con perseveranza, secondo i criteri di sempre, quelli della Tradizione e non quelli della rivoluzione.

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