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miércoles, 30 de julio de 2014

Un’Europa imbelle, che stende “tappeti d’oro” all’islamizzazione del continente....


L’Europa delle moschee


di Danilo Quinto



Con tutti i problemi di Milano, le priorità del suo Sindaco post-comunista, Giuliano Pisapia, sono quelle di garantire «luoghi di preghiera» e di «pace» alla comunità islamica. Dopo uno studio accurato, il Comune ha individuato 8 aree sulle quali costruire Moschee. Fatte ulteriori analisi, ne resteranno 4 o 5. Ai primi di agosto, si conosceranno gli indirizzi di terreni o di stabili degradati di proprietà comunale. L’urgenza dei «nuovi luoghi di culto» sarà soddisfatta attraverso un bando, il primo di questo genere in Italia. Il Comune non sborserà un euro. Sarà tutto a carico delle comunità.

Nel cuore dell’Europa una volta cristiana, si garantiscono «luoghi di culto» ai membri di una religione che nella sua versione radicale ed estremista – sempre che esista quella “moderata” – è capace, prima, di segnare di rosso le porte dei cristiani, per segnalarli, poi di lasciarli senz’acqua e cibo e di minacciarli di morte in caso di mancata conversione all’Islam. Infine, di cacciarli dalle loro case. È accaduto in queste settimane a Mosul – l’antica Ninive, citata nella Bibbia, dove il Cristianesimo si sviluppò sin dal II secolo d.C. – ad opera del neonato Stato Islamico e del Levante (Isis) – creato nell’Est della Siria e nell’Ovest dell’Iraq, dove sono state compiute crocifissioni e lapidazioni nelle piazze, esecuzioni sommarie e fosse comuni, è stato dato alle fiamme l’Arcivescovado, sono stati fatti esplodere il Mausoleo di San Giorgio, la Moschea con la tomba del profeta Giona ed anche la tomba di Seth. «Se Iddio vorrà, conquisteremo Roma e il mondo intero», aveva detto il califfo Abu Bakr al-Baghdadi, ma prima era necessario incitare i suoi fedeli alla «pulizia religiosa» del “suo” territorio. Come avviene, del resto, in tutti gli Stati musulmani dove la minoranza cristiana è oggetto di persecuzioni.

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